TORINO FILM FESTIVAL 38 - "1974 - 1979 Le Nostre Ferite"
Un periodo terribile che devastò gli animi degli italiani, i quali si trovarono a subire le ripercussioni armate dell’estremismo sia di destra sia di sinistra. Nel film,
Monica Repetto, che ha scritto e diretto il film, molto elegantemente decide di rimanere super partes, giustamente per una narrazione storica come questa.
La regista e scrittrice del docufilm, armata di grande discernimento, sorvola entrambe le barricate nel tentativo di rimanere obiettiva e professionale, in quanto stragi, pestaggi ed atti violenti ideati e predeterminati, furono stabiliti a tavolino da entrambe le correnti: Brigate Rosse, Prima Linea e gruppi di sinistra da una parte; Ordine Nuovo, Neofascisti e movimenti di destra dall’altra. Un periodo di fuoco, se si pensa ad esempio, che si parla di 700 episodi neofascisti concentrati tra il 1970 ed il 1975 nella sola Roma, molti di essi confermati dalle testimonianze riportate nel film in una intervista agli studenti del
Liceo Augusto.
L’autrice ha scelto di raccontare quel periodo, partendo dal punto di vista e dai racconti dei sopravvissuti: i loro ricordi fanno da linea guida a tutto il film, le interviste dei protagonisti rimasti fortunatamente in vita dopo gli agguati, si intrecciano con interviste di archivio, con immagini d’epoca e con dettagli precisi grazie ai video miracolosamente girati dai privati. Le loro dichiarazioni ci lasciano stupefatti, è incredibile infatti di come alcune esperienze siano passate immediatamente nel dimenticatoio, di come nessun ente statale li abbia mai interpellati o risarciti, di come per esempio, l’attentato a Radio Città Futura non sia mai stato dichiarato reato di strage politica.
Insomma di come non solo lo Stato ma anche l’opinione pubblica si sia disinteressata alle vite di questi sopravvissuti che invece sono rimasti gravemente traumatizzati dall’essere oggetto di tanta violenza, insomma, utilizzando le parole dell’autrice, è una “cronaca di straordinaria normalità degli anni di piombo”. Come ci rivela uno dei protagonisti,
Francesco de Ficchy, che ci confida di come questa mancanza di supporto da parte anche di chi gli era vicino abbia causato un trauma affettivo che ha psicologicamente condizionato la sua vita. Quasi più di quelli derivanti dal pestaggio prima e in un secondo momento, una volta diventato una icona della lotta studentesca, da coloro che gli spararono addosso.
Un tuffo al cuore rivedere le immagini di manifestazioni, cortei, collettivi studenteschi, le assemblee nel cortile dei licei, i megafoni, gli striscioni, tutto il docu-film ci riporta a quel periodo in modo esattamente congruente ai ricordi di chi l’ha vissuto, come la sottoscritta attiva manifestante, in prima persona.
Ottimo il lavoro di montaggio e sula consulenza storica utili alla narrazione dei fatti. Prezioso il materiale d’archivio, spulciato da lei e dai suoi collaboratori che hanno raccolto moltissime testimonianze dell’epoca, grazie soprattutto agli enti che hanno conservato i video, come l’Archivio Fotografico della Casa delle Donne e l’Archivio audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, l’Archivio del Centro Storico Fiat. Utilissimi anche gli audio conservati nell’ Archivio di Radio Città Futura e Radio Donna, senza contare il contributo di molte testate giornalistiche.
Ottimo il lavoro sulla grande quantità di materiale conservato, soprattutto attinto dagli archivi privati come lo “Sguardo in Super8” di Angelo Bertolacci, l’archivio privato di Mario Gregori, ed anche il materiale conservato in “Panorama di lotte” e “Otto milioni di radioline” di Gianfranco Miglio. Un plauso alla obiettività, conservata rigorosamente dall’autrice, che ha sempre riportato fatti e testimonianze mantenendo una imparzialità costante e necessaria.
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1974 - 1979 Le Nostre Ferite", presentato fuori concorso al Torino Film Festival, è una Produzione Eskimo, Ipnotica Produzioni e Rio Film.
25/11/2020, 10:00
Silvia Amadio