TORINO FILM FESTIVAL 38 - Avvicinati, conosciti, conoscimi
L’idea della pandemia in atto, è stata difficile da comprendere ed accettare di primo impatto, soprattutto per i bambini di scuola primaria e secondaria, che non hanno ancora chiaro il senso del divieto, della prevenzione, della lontananza dai maestri e dai compagni di classe.
Convivere con la scuola chiusa, con la malinconia, con la mancanza dei compagni e quindi purtroppo, accettare il fatto che siano impedite le lezioni in presenza, che ci si sia dovuti dotare di mezzi per potersi connettere con i docenti nella modalità online, è stato un trauma per molti: bambini, genitori e docenti.
Una bella e sorprendente raccolta di esperienze ed esternazioni che ci fanno comprendere quanto questa pandemia abbia stravolto il mondo della scuola. Un esempio che rimane impresso, è la testimonianza di una maestra che dopo più di trenta anni di insegnamento, si ritrova a dover imparare da zero, grazie all’aiuto della figlia, le modalità di insegnamento attraverso il computer.
Oppure la testimonianza dei bambini più piccoli, parliamo di cinque, sei anni, che soli davanti al tablet, sembrano rimanere imbambolati, assenti e hanno difficoltà ad interagire con le maestre che gli chiedono una partecipazione alla lezione. Importanti anche i dati forniti, non solo negativi ma sorprendentemente anche quelli positivi, per esempio per gli alunni con disagi di apprendimento come i DSA, che hanno migliorato le loro prestazioni scolastiche, oppure quelli riguardanti il fenomeno degli Hikikomori, che prima del lock down si rifiutavano di uscire di casa per studiare e frequentare la scuola e che con la didattica a distanza, hanno ritrovato il piacere di essere presenti alle lezioni.
Di forte impatto anche l’effetto di stravolgimento all’interno delle famiglie disagiate, quelle numerosissime che hanno dovuto chiedere aiuto perché prive di strumenti per poter accedere alla DAD quando non è così scontato come può sembrare, che una famiglia abbia i mezzi per comprare un pc o un tablet e soprattutto permettersi il costo di una linea wifi. Bella anche la testimonianza di una maestra che dopo aver visto in video, le condizioni della casa dove viveva l’alunna, ha capito tante cose importanti sulla bambina ed alla fine della lezione, una volta spento il computer, non ha potuto fare a meno di piangere, per la situazione di disagio e degrado appresa.
Non si può che dare merito a tutti questi docenti, per essersi impegnati a mantenere un livello ottimale nonostante le difficoltà oggettive, il documentario è dunque utile per rendere noto l’impegno che moltissimi maestri (speriamo non solo a Torino) hanno messo per recuperare il vero senso dell’insegnamento sottolineando l’enorme valore della scuola, troppo spesso sottovalutato.
25/11/2020, 11:13
Silvia Amadio