GIORGIO COLANGELI - "Vite in fuga ha un finale da scoprire"
Il suo personaggio nella fiction "Vite in fuga" è secondario per minutaggio in scena ma si rivela decisivo per lo sviluppo della storia.
In effetti la prima volta che ho incontrato il regista, Luca Ribuoli, non avevo ancora tutte le sceneggiature davanti e ammetto che mi sembrava un po' insignificante, molto marginale... Faceva solo delle grandi telefonate, quasi pensavo di dover fare solo la voce fuori campo! Poi Luca mi ha assicurato che avrebbe avuto un risvolto importante nella storia, mi sono fatto convincere... Mi ha anche confidato, davanti al mio agente, che non aveva un piano B, voleva solo me per la parte: mi sono sentito lusingato e ho accettato.
"Vite in fuga è un interessante mix di generi.
Vero, è stato definito un "thriller family" e mi sembra il modo perfetto di inquadrarlo. E' un incrocio speriamo ben riuscito, con una famiglia al centro ma anche un contesto d'azione vera.
In carriera tra agenti segreti e militari ormai ho una grossa esperienza, potrei quasi avere la pensione! In questo ruolo, senza poter svelare troppo, c'era di interessante anche il dover mantenere un aspetto rassicurante, è un uomo i cui consigli sono importanti, vitali per la famiglia protagonista. E' un tipo di persona che piacerebbe avere accanto nella vita!
Come sta vivendo questo periodo di visioni online e di festival in streaming?
Questo periodo è una tristezza, anche per il nostro che è un lavoro di comunicazione, fatto di incontri, di gente nei teatri, di presentazioni ai festival... E' tutto molto penoso, anche per la durata di questa mutilazione. Io poi sono un analfabeta digitale, mi ci ritrovo poco nei social e in tutto ciò che è oggi l'alternativa: snobisticamente ho sempre allontanato tutto ciò, finché c'era un'alternativa. Ora mi rendo conto che sia un discreto sostitutivo! Ma non pensiamo che il teatro in streaming sia come quello dal vero, forse non andrebbe proprio fatto per non indurre in tentazione il pubblico a stare a casa anche quando questo momento finirà.
Già troppe sono le cose che la gente si sta abituando a fare a casa, anche da prima del Covid: l'incontro con gli altri, in trattoria come a teatro, non è una cosa superflua!
La stiamo disturbando su un set: di cosa si tratta?
Ho lavorato sempre con Luca Ribuoli alla serie su Francesco Totti su cui devo mantenere il silenzio assoluto (interpreto suo papà). Ora sono sul set della nuova fiction di Gianluca Maria Tavarelli, "La Promessa", un'altra storia familiare con accenti thrilling, anche se più interiori. Gireremo fino a inizio gennaio nella zona di Anguillara, sul lago. Lo ha scritto Giacomo Bendotti (autore anche di "Vite in fuga", ndr), che ho conosciuto da diplomando del Centro Sperimentale e che ha confermato in pieno il suo talento. Lo si vedrà il prossimo anno in tv, spero.
02/12/2020, 16:00
Carlo Griseri