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MADE IN ITALY - "La favola vera di Milano capitale della moda"


Il regista Ago Panini - insieme al collega Luca Lucini - ha diretto la serie con Margherita Buy e Greta Ferro che racconta la nascita della moda "Made in Italy".


MADE IN ITALY -
Dopo una prima pubblicazione in streaming su Prime Video, da mercoledi' 13 gennaio 2021 arriva sulla tv generalista, in prima serata su Canale 5, la serie "Made in Italy" diretta da Luca Lucini insieme ad Ago Panini.

Panini, presentiamo il progetto Made in Italy: come e' nato?

La prima telefonata l'ha ricevuta Luca dalla produzione, ma siamo insieme fin da principio in questa avventura. Il nostro e' un antico sodalizio, abbiamo cominciato tanti tanti anni fa insieme, nessuno dei due farebbe questo lavoro se non ci fosse stato l'altro ad aiutarlo, agli inizi.
Appena abbiamo ricevuto la proposta da Taodue ci siamo detti subito: quando partiamo? Ma ci sono voluti piu' di due anni di lavoro, è stata articolata la nostra fase di ricerca: e' stato un lungo momento di avvicinamento al film estremamente interessante, abbiamo incontrato le persone che "c'erano" in quegli anni, chi gestisce gli archivi, chi - come l'attuale presidente della Camera della Moda, Carlo Capasa - ai tempi era solo un giovane apprendista, appena arrivato dal sud...
Molte cose le conoscevamo gia', veniamo entrambi dalla regia pubblicitaria, ma non cosi' profondamente: sembra una favola questa storia, invece e' tutto vero. Milano era una città grigia e chiusa ed e' diventata improvvisamente una capitale colorata e vincente: questo e' uno dei motivi per cui la nostra serie e' stata venduta ovunque nel mondo!

Come vi siete divisi il lavoro?

In pratica abbiamo fatto tutto insieme, abbiamo capito subito come fosse un progetto troppo complesso per essere fatto da una persona sola!
C'e' voluta molta cura, in pratica e' stato come girare un film d'epoca: a tutti gli effetti e' come fare film del '600, nella Milano di oggi non c'e' nulla nelle strade che vada bene cosi' com'e', abbiamo dovuto ricreare digitalmente le insegne di piazza del Duomo come erano ai tempi, che io e Luca abbiamo visto in prima persona anche se eravamo giovanissimi. Abbiamo visto coi nostri occhi le cose belle e quelle difficili dei tempi (la violenza nelle strade, la droga...): il mondo ai tempi era molto piu' piccolo di oggi, Milano era la nostra Londra, la nostra New York.
Un aspetto su cui abbiamo puntato molto e' l'uso della macchina a mano, che rendesse il nostro un "racconto in diretta", volevamo che non si sentisse il set, e inoltre ci ha permesso di essere rapidi e non impostati.
Devo sottolineare il lavoro di Diamante Cavalli ai costumi, di Luca Merlini alla scenografia e di Alessandro Bolzoni alla fotografia, decisivi per ricreare quel mondo.

Qualche parola sul cast della serie, molto ampio.

La storia e' quella fittizia di una ragazza che vive a Milano e fa le sue esperienze, e che per lavoro incontra anche solo per pochi minuti tutti questi personaggi che di li' a breve sarebbero diventati fondanti per il sistema-moda.
Per lei quindi gli stilisti sono delle guest star, non siamo di fronte a un vero biopic: abbiamo usato quasi come fossero dei "super-cameo" alcuni personaggi notissimi del nostro cinema che si sono prestati al gioco. Bova, Rocca, Lo Verso, Pandolfi, Bruno sono stati fantastici.
Margherita Buy è grande amica di Luca, e ora anche mia: si e' concentrata nel lavoro da subito, ha voluto conoscere la persona reale cui ci siamo ispirati per il suo personaggio e nell'interpretarla ha voluto rendere omaggio a quelle donne che si sono messe in gioco in prima persona. Il suo e' il personaggio più complesso di tutta la serie.
E poi Greta Ferro: avevamo scelto un'altra attrice, molto brava. Poi per questioni contrattuali e' stato necessario cambiare: lei era stata notata in una piccolissima parte in un corto promozionale di una giacca di Armani... ci siamo detti di provarle tutte e l'abbiamo provinata, senza molte speranze: invece l'abbiamo subito scelta! Si e' anche accollata una responsabilita' non da poco, aveva pochissima esperienza di set e per 17 settimane su 19 di lavorazione e' stata in scena quasi sempre. Greta e' diventata Irene, Irene e' diventata Greta: e' stata bravissima anche accanto ad attori di calibro e di mestiere.

E' cambiato il tuo rapporto con la moda dopo questo lavoro?

Devo dire di si', anche se non e' cambiato il mio modo di vestire!
Ascoltare i racconti in prima persona dei vari protagonisti e' stato molto emozionante, abbiamo avuto subito la sensazione di raccontare una storia che nessuno immaginava andasse a finire così bene! Nessuno dei protagonisti puntava a diventare una star, volevano solo esprimersi ridisegnando attraverso gli abiti il mondo, rendendolo piu' bello di com'era intorno a loro.
Volevamo fare una serie sulla moda anche per chi non ne e' un fan, e speravamo che non si arrabbiasse nessuno dell'ambiente: ci siamo riusciti, a quanto pare.
La collaborazione di tutti, da Missoni a Valentino, da Armani a tutti gli altri, e' stata incredibile.

Su cosa stai lavorando ora?

Continuo il mio lavoro di base, che e' quello di fotografo e regista pubblicitario. Con Luca stiamo gia' lavorando alla seconda stagione, e sto anche scrivendo una specie di giallo "leggero" che chissa' se mai vedrà la luce...

12/01/2021, 19:00

Carlo Griseri