BASTARDI A MANO ARMATA - Tutto chiaro, tutto si rovescia
Sulle piattaforme, un po’ come una volta per l’home video, il genere thriller continua a funzionare. forse in sala avrebbe qualche problema, perché di fronte ai manifesti di una multisala, il solo “genere” non basta come credenziale e un cast di qualità, ma non certamente di richiamo (ma chi è un attore italiano di richiamo al cinema oggi…?) potrebbe avvicinare gli appassionati delle serie tv che però forse vanno al cinema proprio per sganciarsi dalla tv…
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Bastardi a Mano Armata", fa tornare alla mente parecchi film di genere, da
Ore Disperate di Michael Cimino, per il meccanismo del sequestro della famiglia, fino a
Dal Tramonto all’Alba di Robert Rodriguez per le inversioni di ruoli tra buoni e cattivi e per il rapporto tra il superstite e la ragazza. Partendo da queste basi il film si conferma del tutto Made in Italy, perché oltre al cast anche ambientazione e ideazione rispondono a determinate esigenze produttive, tra necessità di coproduzione e oculatezza nello sviluppo della storia.
Dunque
Bastardi a Mano Armata, parte con una buona premessa e le prime due grandi scene, omicidio nell’auto e carcere algerino, lasciano presagire uno sviluppo all’altezza, sviluppo che si atrofizza quando il protagonista è costretto insieme al resto dei personaggi a chiudersi in una villa, a parte alcuni flashback, per il resto del film. Ma ci sta, l’atmosfera sembra quella giusta, tra criminali senza scrupoli e una innocente famiglia presa in ostaggio. Fino a che tutto non cambia.
Il film di
Gabriele Albanesi potrebbe decollare se non scivolasse sulla solita, italica predisposizione a lasciarsi cadere in un’inspiegabile ridicolizzazione del “genere”. Dal taglio di capelli di Sergio (
Marco Bocci) e al suo rientro in casa sulla moto, all’entrata in scena a colpi di mitra di Caligola (
Fortunato Cerlino) fino al mistero di un quadro crivellato di colpi che bucano sì la tela ma non gli strati sottostanti, per non parlare del flashback con Michele (
Peppino Mazzotta) tombeur de femme in trench e baffoni neri.
Un po’ più di autentica serietà legata al realismo e un po’ meno citazionismo cinematografico e televisivo su personaggi e situazioni avrebbe reso il film del tutto apprezzabile.
21/01/2021, 12:49
Stefano Amadio