ADDIO AL NUBILATO - Una notte da Leonesse
Una commedia “tutta al femminile” scritta e diretta dal maschio alpha
Francesco Apolloni che la trae direttamente da una sua commedia teatrale. Una notte da leonesse con colpo di scena finale, una riunione per l’addio al nubilato dell’amica capo branco, occasione per ritrovarsi ma anche per dirsi tutto, amore e odio, segreti e bugie: faccia a faccia per un bilancio di mezza età che sembra arrivare in perfetto orario per tutte.
All’unisono, come diceva Enzo in "Un sacco bello" di Carlo Verdone, i drammi delle femmine quarantenni di Apolloni vengono a galla durante questa festa prematrimoniale che a parte la suite del grande albergo romano, sembra la versione a cacio e pepe di "Una notte da Leoni", con, per intenderci, un maialino da compagnia al posto della tigre di Mike Tyson. E allora tra grandi bicchierate di champagne, canzonette che alimentano l’amarcord e la vastità delle “nostra amicizia”, le quattro donne parlano si sé mostrando i loro tanti difetti e pochi pregi, in una normalità umana che si amplifica o si rapprende a seconda dell’esigenza cinematografica.
Le interpreti ci provano ma il testo è davvero elementare e il ritmo incalzante da commedia finisce troppo presto per essere “battuta a memoria”, spesso condita da qualche commento a braccio fuori luogo, in genere nelle sequenze di gruppo (tipo quando, guardando uno spogliarello maschile, tra i commenti eccitati delle amiche esce un pleonastico “guarda”).
Tra le giovani attrici, per ruolo ma anche nell'interpretazione, spicca
Antonia Fotaras, mentre dopo qualche minuto dalla fine del film ci si chiede ancora chi, tra le tre attrici rimanenti (una è orientale e la escludiamo) sia quella che da grande diventa
Chiara Francini. Non tanto per la procace estetica ma per il pesante accento toscano che nessuna tra le giovani possiede e che evidentemente, in ultima analisi, è apparso “hon” l’età.
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Addio al Nubilato" avrebbe potuto essere una commedia divertente, acuta, profonda e, anche grazie al colpo di scena finale, abbastanza originale. Purtroppo la sceneggiatura e i dialoghi sembrano scritti con troppa approssimazione, senza un sincero e costruttivo scontro tra autori. Così il film scivola in quel torrente ormai in piena di progetti interessanti sulla carta, ma che trasportati troppo in fretta sulla memory card di una macchina da presa, finiscono nel mare profondo e dimenticabile, tra sala e piattaforme, della produzione italiana.
09/02/2021, 17:00
Stefano Amadio