Note di regia di "El Numero Nueve - Gabriel Batistuta"
Un progetto voluto dallo stesso campione che lo vede protagonista in prima persona. Questo enorme privilegio mi permette di poter vivere e raccontare ogni dettaglio della storia, ogni segreto e tabù del suo protagonista. Il pubblico avrà la possibilità di osservare da vicino oltre la porta di casa Batistuta, un mondo unico, vivido e sincero, un grande campione, un marito, un padre, un figlio, un amico. Non mancheranno i gol e le immagini più belle che lo ritraggono in campo, una storia che presenterà un archivio di ricordi e record personali. Una piacevole situazione intima che crea uno spaccato tra la vita sportiva e personale di un goleador conosciuto e amato in molti paesi del mondo per le sue gesta sportive, ma soprattutto per la sua semplicità disarmante. E poi l’Argentina, una vastità di spazio e colori che riempie gli occhi. Chilometri di asfalto che si srotola dritto in mezzo alla pianura. Le acque limacciose del Paranà che riversano nell’oceano minerali e sabbie provenienti dal cuore del continente. Sono questi i luoghi che hanno fatto da cornice all’adolescenza di Batistuta. E poi Buenos Aires, il professionismo calcistico e il palcoscenico europeo, passando per l’incantevole Firenze, i successi di Roma e la fine di una carriera ricca di gol e applausi. Fine di una carriera ma inizio di una nuova vita dedicata alla famiglia, ai figli ed a un progetto in tasca che inizia ad esser troppo ingombrante e rumoroso per non essere ascoltato. Tecnicamente la camera segue Gabriel come in una sorta di viaggio mentale, in questo modo, come in un tipico documentario, avremo l’opportunità di andare con lui nei vari luoghi della sua storia. Tutto attraverso una memoria presente. Il tempo è quello di un ricordo, un attimo che dura per tutta la nostra storia e che si conclude nell’idea di cosa riserverà il domani.
Pablo Benedetti