BEATA IGNORANZA - Una pochade più che una commedia leggera
Mettere a confronto due insegnanti non anziani ma discretamente giovani dei giorni nostri con idee completamente agli antipodi sull’utilizzazione dei media nell’insegnamento è stata un’idea interessante per un film avuta da
Massimiliano Bruno che ha alle spalle già delle regie e che di buon cinema ne mangia.
Ora pur affidando il ruolo di protagonisti in veste di rivali a due attori affermati: Alessandro Gassmann docente
a la page e Marco Giallini conservatore e misantropo, la storia non decolla in quanto manca di un filo conduttore ed è fatto troppo di siparietti. È una pochade più che una commedia leggera.
Nel lungometraggio, Ernesto e Filippo ex amici che non si rivedono da circa 20 anni: il primo professore di lettere con idee tradizionali che vede l’utilizzazione dell’informatica nell’insegnamento come un’intrusione del demonio nel mondo scolastico, il secondo professore di matematica aperto alle innovazioni e paladino dell’informatica nell’insegnamento.
Da questo confronto scherzoso ma a tratti anche duro, ne viene fuori una commedia scucita e sgangherata, proposta al cinema con poca fortuna e, in questo periodo, alla televisione. Filippo insegna matematica, è allegro, di mentalità aperta, perennemente in rete, è seduttivo anche con i suoi studenti: ha creato un'app in grado di fornire immediatamente la soluzione a ogni tipo di calcolo. Ernesto insegna italiano, è severo e all'antica: il computer, per lui, è solo un aggeggio infernale. Queste sue caratteristiche si riflettono anche nel rapporto con gli studenti, animato da uno spirito di austerità d'altri tempi.
12/04/2021, 09:02
Augusto Orsi