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CINEMA SICILIA - Riaprire tra i dubbi


Tra luce e ombra, tra arancione e giallo, la riapretura delle sale siciliane. I punti interrogativi sui film disponibili per uno dei mercati da sempre più importanti d'Italia


CINEMA SICILIA - Riaprire tra i dubbi
Il Cinema Aurora di Siracusa
Dal 26 aprile 2021, come previsto dal “Decreto Riaperture” in molte regioni italiane sarà nuovamente possibile ammirare lo spettacolo del grande schermo. In Sicilia, questo momento slitta ancora e i gestori siciliani si mostrano pessimisti su un inizio a breve termine. Indipendentemente dalle disposizioni governative, ad incidere sono diversi fattori.

“Non apriranno centinaia di cinema – esordisce malinconico Nino Motta, proprietario e gestore dello storico Cinema d’essai di Siracusa Aurora –. Andare al cinema significa stare insieme, incontrare persone, emozionarsi davanti al grande schermo. Il distanziamento e le norme anti-contagio creano un clima pesante che fa perdere ogni interesse nel frequentare uno spazio pubblico. Ma se non ti senti libero mentalmente come puoi tornare a goderti lo spettacolo?”.

A questi pensieri si aggiungono le questioni pratiche e, mentre i lavoratori dipendenti sono ancora in cassa integrazione, chi gestisce un cinema deve fare i conti con i bilanci. Nonostante i diversi decreti a favore delle sale cinematografiche, non sempre i ristori sono risultati adeguati, soprattutto per la presenza di utenze fisse o per i locali in affitto. Se i decreti del 2020 hanno dato un contributo ritenuto mediamente congruo, non vale la stessa cosa per il 2021 e le sale, indebolite da 13 mesi di chiusura, sono ora in attesa di un nuovo decreto da parte del Ministro della Cultura Franceschini.
“Bisogna pazientare e aspettare almeno un mese per riaprire – ritiene Sino Caracappa, Vice Presidente FICE e gestore di due multisala a Sciacca –. È necessario un piano più efficace per gli affitti, con maggiore capacità di accesso al credito. Ci vuole una ripartenza lenta, per costruire un’estate di cinema, un nuovo inizio a settembre, a condizione che il piano di vaccinazione raggiunga almeno il 60/70% della popolazione”.

Proprio la vaccinazione sembra essere considerata la chiave di volta per la ripartenza definitiva, per non correre il rischio di impiegare tempo e denaro nei lavori di manutenzione e pulizia e dover richiudere dopo poco, come già accaduto in autunno. L’acceso dibattito nazionale sul coprifuoco inoltre non contribuisce a migliorare le prospettive e le condizioni proposte dal governo sono ritenute impossibili.
“Il coprifuoco è incompatibile con la riapertura dei cinema – sostiene categorico Alberto Surrentino, responsabile programmazione per Cinestudio del Cinema King e dell’Arena Argentina a Catania –. Il cinema al chiuso non riaprirà per una scelta economica. Con l’inizio dell’ultima proiezione alle 19 non si può impostare una programmazione settimanale con i costi che ne conseguono per personale, manutenzione, pulizia. Faremo degli eventi una tantum, quasi per hobby. L’arena all’aperto invece non potrà ripartire per motivi tecnici, cioè per la luce naturale”.

La programmazione settimanale risulta difficile anche per la mancanza di prodotto. Il mercato USA che fornisce il 70% della produzione cinematografica al momento è fermo, mentre il mercato italiano si muove a rilento. Gli ultimi film venduti alle piattaforme televisive hanno cambiato il mercato cinematografico, perché girati appositamente con una prevalenza di primi piani, appiattendo così l’offerta cinematografica.

Nei cinema d’essai il pubblico è generalmente maturo e accorto e apprezza ancora il piacere di gustarsi un film fuori casa. Ai più giovani risulta difficile apprezzare il cinema come una volta e questo non può che preoccupare ulteriormente chi avvia le proiezioni in sala.
Fra i cinema siciliani, nessuno allora si sbilancia nell’indicare una data di ripartenza. La situazione risulta problematica, anche se tutti si augurano di tornare presto ad offrire lo spettacolo che ha fatto commuovere, ridere, riflettere e sognare intere generazioni. Carlotta Zanti

26/04/2021, 09:22

Carlotta Zanti