L'ULTIMA SPIAGGIA - Il cinema italiano davanti al mare
Mancava un approfondimento saggistico sul rapporto tra il cinema italiano e le spiagge, sia come luogo fisico sia - soprattutto - come spazio metaforico e "vetrina" sociale. Ne ha scritto ora
Christian Uva, professore ordinario al Dams dell’Università Roma Tre, dove insegna Cinema italiano e Cinema e tecnologia, per Marsilio.
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L'ultima spiaggia. Rive e derive del cinema italiano" è un agile ma denso volume che ripercorre questo legame dai suoi esordi, per passare al Neorealismo e al cinema del "boom", in cui davanti al mare iniziavamo a passare più tempo, in famiglia e non. Una nazione come l'Italia, quasi interamente costituita da litorali, si scopre non avere una filmografia infinita in merito: la spiaggia "occupa da sempre nella tradizione cinematografica italiana un posto di assoluto rilievo che tuttavia ad oggi non è stato sufficientemente indagato".
Il volume di Uva è un perfetto strumento di riflessione sul rapporto che gli italiani hanno con il mare e con la socialità balneare, ma è soprattutto un bel modo per ripercorrere e "rileggere" alcuni dei film più interessanti sul tema. Tra quelli più analizzati ci sono sicuramente "La spiaggia", "Sapore di sale", "La famiglia Passaguai", ma c'è spazio anche per Fellini e Wertmuller e molto altro ancora.
Spiace, in questo contesto, che il cinema italiano dagli anni '80 in poi sia concentrato un po' troppo velocemente nel capitolo finale, diventando così una sorta di elenco commentato e non una vera e propria analisi come invece avviene per i decenni precedenti. Ma questo non svilisce il valore di un testo importante, che mancava e ora c'è. Buona lettura.
29/04/2021, 11:13
Carlo Griseri