IL DIVIN CODINO - Roberto Baggio e Andrea Arcangeli
Un film che celebra l’uomo e il calciatore, il suo destino spesso beffardo, l’amore per la maglia azzurra: in un’ora e mezza "
Il Divin Codino" condensa alcuni dei momenti più significativi della vita e della carriera di un vero fuoriclasse
Roberto Baggio.
“Abbiamo affrontato con terrore questa sfida, come puoi raccontare la vita del calciatore più amato d’Italia senza deludere qualcuno?”, ha dichiarato durante la conferenza stampa di presentazione del film
Ludovica Rampoldi sceneggiatrice insieme a
Stefano Sardo, “La storia di Roberto è custodita nel cuore di tutti gli italiani. Quindi in un primo momento abbiamo pensato di mettere tutta la sua vita, ma non avevamo una saga in sette stagioni e quindi abbiamo scelto un tema, il grande tema della sfida, della battaglia dell’eroe e del suo destino”.
Andrea Arcangeli si è calato completamente nei panni del campione ottenendo l’appoggio e il plauso dello stesso Baggio:
“È un ruolo che ti ricopre di responsabilità, ti senti le spalle più pesanti di cento chili”, ha spiegato l’attore, “e la prima reazione è stata di rifiutare perché pensi che forse nessuno può fare Baggio. Ma ho visto che c’era un grande coinvolgimento emotivo intorno al progetto e io mi sono lasciato trascinare. La preparazione si è diramata in tantissimi aspetti che andavano da mettere su un fisico da calciatore, a quello della lingua, parlare con il suo accento, c’erano tanti paletti da rispettare e all’interno creare una vita, dare credibilità. Ho cercato di metterci qualcosa di mio e di rubare qualcosa da Roberto che è stato fondamentale, lui stesso mi ha scaricato dalla responsabilità che avevo nell’interpretarlo. L’unico consiglio che mi ha dato è stato: “Viviti la tua esperienza, prendi questa occasione e portatela a casa!”.
“Andrea ha fatto questo percorso con grande passione, io gli sono infinitamente grato”, ha dichiarato Roberto Baggio, “ma sono grato anche a
Valentina Bellè (che interpreta la moglie Andreina), ad
Andrea Pennacchi (nel ruolo del padre), a tutti quanti. Hanno fatto un lavoro veramente incredibile che mi rende molto felice. Sono andato spesso sul set ed è stato emozionante vedere le scene che giravano Andrea e Valentina, mi ricordavano quello che abbiamo vissuto io e mia moglie”.
Uno dei momenti salienti del film è ovviamente il “famoso” rigore sbagliato durante la finale Italia - Brasile ai Mondiali del 1994, un episodio che ha segnato la sua vita, un “incubo” che torna sempre a tormentarlo:
“Credo che questa vicenda non sarà mai archiviata, è una storia che mi porterò dentro per sempre”, ha spiegato il campione, “era il sogno della mia vita calcistica e per come è andato a finire non posso metterlo da parte. Io l’ho vissuta malissimo perché era qualcosa che avevo sognato per milioni di notti.”.
“Mettere in scena la storia di una persona che io stimo tantissimo è stato veramente molto importante”, ha dichiarato la regista Letizia Lamartire, “poi abbiamo passato molti mesi studiando il materiale di repertorio e cominciavo riconoscere determinate immagini che sono storiche. Per avvicinarci a quelle atmosfere abbiamo anche lavorato con una betacam degli anni ’90 ed era emozionante perché vedevo un look che riconoscevo nel materiale di repertorio”.
20/05/2021, 21:19
Caterina Sabato