ENRICO AUDENINO - "I personaggi di Summertime sono cresciuti"
Da giovedì 3 giugno su Netflix è disponibile la seconda stagione di "
Summertime", il cui soggetto è scritto a quattro mani da Francesco Lagi e dal torinese
Enrico Audenino, in passato già autore di fiction come "Gomorra" e di film come "Ride" di Valerio Mastandrea.
Enrico, un anno dopo i vostri personaggi sono molto cresciuti, lo spunto di partenza (il libro "Tre metri sopra il cielo" di Federico Moccia) è sempre più lontano...
Lo spunto di Moccia era già lontano quando io e Francesco siamo entrati nel progetto per la prima stagione, quando siamo stati chiamati da Cattleya (con cui nel 2015 avevamo realizzato un piccolo progetto, "Connessioni") per lavorare con Netflix.
Di quel libro è rimasto lo spirito, la volontà di raccontare una storia d'amore tra ragazzi, spensierata. Anche l'ambientazione romagnola ci ha portato a un racconto con una vita propria: la cosa più difficile da trovare era un tono coerente...
Ogni estate per un ragazzo o una ragazza di quell'età, sui 17-18 anni, risulta essere fondamentale e al tempo stesso dimenticabile: succedono cose importantissime sul momento che però poi spariscono a fine stagione, per spesso ritornare l'anno dopo.
La sfida era ritrovarci nel mondo che avevamo creato lo scorso anno ma con una ellissi enorme nel racconto: avremmo potuto riprendere le loro vite subito dopo la fine della prima serie, fare una sorta di "Wintertime", ma abbiamo preferito mantenere il "format", abbiamo giocato coi "non detti" delle varie vicende.
E' andata bene, stiamo già scrivendo la terza stagione.
A che punto della storia ripartiamo?
L'estate è un vincolo molto grosso per cosa possiamo e non possiamo raccontare, accompagnamo i nostri personaggi fino alla loro transizione nel mondo degli adulti. Ora sono più grandi, hanno fatto l'esame di maturità e affrontano temi più adulti, soprattutto sentimentalmente (come tradimento, desiderio fisico etc...). Ma contemporaneamente abbiamo voluto iniziare a raccontare i più giovani: se Summer crescendo fa un passo in più per "uscire" dal nostro radar, sua sorella minore Blue ne fa uno in più per entrarci. La serie resta una lunga educazione sentimentale.
Non so perché, ma in questi ultimi anni il genere teen in Italia sta vivendo un periodo d'oro (con serie come la nostra, Skam, Nudes...): non so come mai, siamo riusciti a dare voce a una generazione e a intercettare i gusti del pubblico di quell'età, mi sono accorto che "Summertime" ha avuto un grande impatto su quella fascia d'età. Del resto, anche io da adolescente guardavo "Beverly Hills 90210"!
Al cinema questo genere non c'è ancora, non so se potrà arrivare ma di certo il pubblico che va in sala in Italia oggi va dai 30-40 in su...
A leggere il tuo curriculum, con "Gomorra" e altre produzioni più serie, sembravi lontano da questi temi...
Ma ho scritto anche Don Matteo! Poi il mio unico film da regista, "Maicol Jecson", non era lontano da queste ambientazioni... Devo dire che mi sento molto trasversale come gusti, come autore non ho un'identità così riconoscibile.
Mi sento portato, o quantomeno appassionato, per questo genere, la commedia romantica mi piace ma si fa poco in Italia, noi l'avevamo fatta ai tempi con "Connessioni", e abbiamo visto dove ci ha portato. Questo tipo di tono mi piace un sacco.
Hai citato "Maicol Jecson", esperienza poco fortunata: un ritorno alla regia è possibile?
Ammetto che a volte me lo propongono, ma non è il momento giusto. Non ho fretta, ora ho davvero tantissimi progetti su cui sto lavorando da sceneggiatore, idee mie e di altri, e non ne sento davvero la necessità: ma so che quando arriverà la situazione giusta, lo farò.
E' un periodo molto positivo per noi autori, soprattutto nel campo della serialità.
Una volta non era così, a inizio lockdown ho letto un libro sullo sceneggiatore Sonego e devo ammettere che non lo conoscevo: mi ha fatto capire che siamo una figura strana, spesso confusa con gli scenografi e comunque poco considerati in generale. Ma le cose per fortuna ora stanno cambiando.
E adesso su cosa stai lavorando?
Molte cose, ma poche di cui posso parlare per ora: sto sviluppando altre due serie, sto scrivendo il soggetto di un'altra, sto lavorando per sviluppare un po' di film nuovi, come il secondo di Valerio Mastandrea e un altro a cui tengo un sacco, con Francesco Amato, sulla famiglia Bossi... il lavoro non manca.
02/06/2021, 17:06
Carlo Griseri