Note di regia di "Le Maratone di Peter"
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Le Maratone di Peter" è un appassionante viaggio nell’imponente creazione artistica di Peter Stein, uno dei più grandi registi teatrali del mondo che si racconta e si commenta, illustrando i momenti più significativi della sua unica, irripetibile e prestigiosa carriera, attraverso le riprese video dei suoi allestimenti che hanno letteralmente rivoluzionato, in quindici anni di fervente attività, dal 1970 al 1985, attraverso la fondazione e la co-direzione del collettivo teatrale berlinese della Schaubühne, il modo ed il senso del fare teatro del novecento, basato sulla democratica partecipazione di tutti gli attori, i tecnici e le maestranze impiegate che, come in un piccolo parlamento, erano chiamati a esprimere il loro parere col voto alle scelte artistiche dei testi da rappresentare e degli attori e collaboratori da scritturare. Il film, partendo da autori come Eschilo ed Euripide, passando da Shakespeare a Goethe, da Dostoevskij a Ibsen, da Cechov a Brecht e arrivando fino a Beckett e Pinter, si può anche ritenere una esemplare sintesi di storia del teatro, in senso meramente didattico. Ampio rilievo viene dato anche alle numerose regie di opere di compositori che vanno da Verdi a Cajkovskij, da Bartok a Berg, da Dallapiccola a Šostakovic, i cui allestimenti nei più famosi teatri lirici internazionali, dalla Scala di Milano al Metropolitan di New York, hanno definitivamente consacrato il regista tedesco come uno dei più importanti maestri della scena contemporanea. Le Maratone di Peter non vuole essere però solo un esaustivo ritratto professionale per addetti ai lavori, ma ambisce a scavare nella ricca personalità, nella profonda umanità, nella grande generosità di questo gigante del palcoscenico che ha saputo sondare, con le sue sconvolgenti messe in scena, i più oscuri recessi dell’animo umano, mettendosi sempre e solo al servizio dell’autore rappresentato, senza bizzarrie egocentriche o narcisistici autocompiacimenti, ma con inimitabile asciutto rigore e serio intelligente spessore, per una parabola creativa che non ha eguali nell'odierno panorama teatrale.
Giovanni Visentin