VENEZIA 78 - "Lovely Boy" alle Giornate Fuori Concorso
Il mondo della trap romana di “Lovely Boy” fa sembrare il Medioevo un’epoca illuminata. "
Lovely Boy" è il nome d’arte di Niccolò, interpretato da un bravissimo
Andrea Carpenzano, un giovane astro nascente della caotica scena trap romana, che a causa dell’abuso di ogni tipo di droga, finisce in una comunità di recupero per tossicodipendenti in una baita in mezzo alle Dolomiti, dove forse nel silenzio troverà un modo per ritrovare se stesso.
La regia e la fotografia perfette, la sceneggiatura scritta da Lettieri e da Fiore impeccabile e un cast di attori di alto livello rendono il film un prodotto eccellente.
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Lovely Boy" è adorabile, veramente
lovely. Ti dispiace che si droghi così tanto: quando lo vedi strafatto che si incasina la vita, ti fa tenerezza, partecipi al suo dramma esistenziale. Il dramma della giovinezza e del talento. Il dramma del pensiero inespresso.
Forse in una società dove per sfondare non devi dire niente, perché i contenuti non esistono e non servono nella trap, come dice il protagonista “è così che si fa”, il dramma non è non avere niente da dire, ma avere delle cose da dire e non sapere come fare a tirarle fuori, o non potere più farlo, incastrato in un mondo dove il successo lo ha chi dice cose senza senso. La droga per riempire il vuoto, che vuoto non sarebbe, ma che lo diventa nella ricerca inconscia di un senso che vorremmo perdere, ma che cerchiamo sempre, verso cui aspiriamo sempre, anche non volendo, anche non sapendo, anche non dicendolo.
La trap, in fondo, non è altro che il dramma adolescenziale di questi anni 20.
10/09/2021, 17:30
Beatrice Tomassetti