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NASTRI D'ARGENTO - Matilda De Angelis


A Napoli, l'attrice ha ricevuto il Nastro d'Argento come miglior attrice internazionale dell'anno. Gli impegni del momento tra cinema e una nuova serie Netflix


NASTRI D'ARGENTO - Matilda De Angelis
Matilda De Angelis
I Nastri d’Argento Grandi Serie Internazionali, evento voluto e organizzato dal SNGCI con la Film Commission della Regione Campania, hanno visto Matilda De Angelis vincere per "Undoing - Le verità non dette" il premio come miglior performance internazionle di un'attrice italiana.

“In questo momento - dice De Angelis - sono sul set di una serie Netflix, a Torino, in cui interpreto Lidia Poët, la prima donna avvocato d’Italia nel 1880 con la regia di Matteo Rovere con cui torno a lavorare dopo "Veloce come il Vento". La Poët si era laureata a Torino, una aveva studiato latino da sola ed era assolutamente controcorrente. Allora le donne non si laureavano e lei pagò lo scotto di essere all’avanguardia tanto da metterci ben 37 anni per essere accettata dall’ordine degli Avvocati. Alla fine ce l’ha fatta, ma a sessant’anni”.

A proposito di riconoscimenti alle donne, cosa pensi dei premi al femminile nel cinema?

“È un discorso sicuramente delicato. La meritocrazia deve esistere e questa è la cosa più importante che va salvaguardata. Ovvero uguale trattamento per tutti e le quote rosa non devono essere una moda e dire questo premio va dato a una donna perché ora si fa così. Questo è sbagliato perché così si ridicolizza il problema e perché cercando la parità si lascia presuppone un’inferiorità femminile e questo è altrettanto sbagliato”.

Come vivi il successo?

“È un premio, ma anche una cosa che spaventa. A volte è molto più facile muoversi nella propria comfort zone. Ma bisogna stare attenti e ricordarsi un po’ da dove si viene e sapere dove si va. La paura di perdere il successo fa alzare la posta in gioco, come quella di sbagliare in ogni progetto ti fa mantenere la tensione giusta”.

Con Sergio Castellitto hai girato "Il Materiale Emotivo" che sarà presentato al Bif&st di Bari in apertura. Qual è il tuo ruolo?

"Interpreto la figlia di Castellitto, una ragazza paraplegica e muta che vive sulla sedia a rotelle. Recito con metà del corpo e senza voce, un’esperienza formativa quella di reggere un film senza proferire parola”.

Poi un altro film girato per Netflix quest’inverno.

“Si tratta di "Robbing Mussolini" diretto da Renato de Maria. La storia di un colpo a una settimana dalla fine della seconda guerra mondiale quando un gruppo di ragazzi e ragazze decide di andare a rubare e il tesoro di Mussolini. Ce la faranno? Non ce la faranno?”.

Com'è lavorare all’estero?

“In realtà mi è capitato solo con "Undoing - Le verità non dette" , ed ero talmente in ansia schiacciata dalla tensione e dalle star che avevo intorno, tipo Nicole Kidman, che volevo solo fare bene, essere all’altezza e meritare di essere dov’ero. Quello che cambia davvero in una produzione americana è il tempo che viene dedicato a una singola scena. C’è più attenzione perché il cinema viene percepito come un’industria vera e propria”.

Quali sono i tuoi le tue attrici e i tuoi attori di riferimento?

“In realtà non ne ho. Cerco di mantenere un mio stile, se devo fare due nomi, direi Kate Blanchett e, sul fronte maschile, Joaquin Phoenix”.

22/09/2021, 10:00

La Redazione