FESTA DEL CINEMA DI ROMA 16 - Il sacrificio di Gioia
Gioia ha appena compiuto 18 anni e vive in un piccolo borgo del centro Italia dove insieme al padre si guadagna la giornata facendo piccoli lavori, pascolando le pecore e producendo formaggio. La ragazza ama la sua vita che trascorre placida in campagna, dandosi sempre da fare anche per aiutare gli altri e circondata da persone che le vogliono bene. Ma questa calma è solo apparente perché Gioia fa da tempo i conti con la dipendenza per il gioco d’azzardo del padre al quale è profondamente legata e che cerca in tutti i modi di aiutare, ma la sua sembra una battaglia persa.
"
Anima bella", opera seconda di
Dario Albertini, racconta il calvario di una giovane donna che ha su di sé tutto il peso del mondo. Più si dà da fare per gli altri e soprattutto per suo padre, più tutto le crolla addosso. Gioia, un nome che è un paradosso vista la sua difficile situazione, si ritrova appena maggiorenne a fare da madre a un padre che non riesce a cambiare vita, oppresso dai debiti e dalla consapevolezza di fare del male all’amata figlia. Una figlia che conosce il sacrificio e che per amore del genitore rinuncia alla sua vita.
Una vita sospesa mostrata dal regista attraverso i silenzi, i piccoli gesti, le sfumature dello sguardo espressivo di
Madalina Maria Jekal che riesce a comunicare tutta lo strazio per un amore continuamente tradito, contro la pena che suscita il padre perso dietro il gioco d’azzardo, così offuscato dalla sua dipendenza da accorgersi solo nei pochi momenti di lucidità del tesoro che ha accanto.
In un cinema pieno di storie di ragazze e ragazzi ribelli, di “gioventù bruciata”, di adolescenti violenti e senza valori, Gioia è una bellissima e struggente eccezione capace di mostrare un dolore profondo che non ha conforto e, forse, nemmeno una soluzione. Il realismo lacerante di "
Anima bella" raggiunge l’apice quando vediamo Gioia attraversare di notte da sola una grande città, passando da una squallida sala gioco all’altra alla ricerca del padre, il suo è un viaggio all’inferno che non merita. Ma, come accade nella realtà, la vita non fa sconti e il finale aperto e per niente consolatorio chiude un film onesto e necessario.
19/10/2021, 23:59
Caterina Sabato