Note di regia di "Volevo essere Gassman"
L’Italia dei primi anni ’60, la commedia all’italiana e Aldo Marianecci. “Volevo essere Gassman” è un mix tra questi tre elementi: un’epoca e un genere fondamentale nella storia del cinema italiano, e un omaggio sentito e sincero ad un personaggio realmente esistito. Aldo Marianecci, per gli amici “Bobby”, è un attore sconosciuto ai più. Ha iniziato la sua carriera con un piccolo ruolo in “Sciuscià” di Vittorio De Sica, e ha proseguito ricoprendo sempre parti da non protagonista in film per la televisione e opere di grandi maestri riconosciuti.
La storia raccontata nel corto si colloca quasi agli inizi della sua carriera, o meglio, nel momento in cui Aldo sta per iniziare un percorso più consistente, nei primi anni ’60, all’indomani del ruolo ottenuto nel film tv “Il mondo è una prigione” di Vittorio Cottafavi. La seconda guerra mondiale è alle spalle, la ricostruzione sociale ed economica già ampiamente avviata nel decennio precedente. Siamo agli sgoccioli del boom economico e in Italia imperversano le commedie di Monicelli, Risi, Pietrangeli, i film di Vittorio Gassman, Tognazzi, Sordi, Mastroianni. Un cinema dall’atmosfera leggera e quasi spensierata, anche nei momenti di riflessione, che ha saputo descrivere alla perfezione l’Italia e gli italiani.
Nel mettere in scena le 24 ore di Bobby Marianecci nella sua Cisterna, ho voluto utilizzare una grammatica registica dei primi anni ’60, portando toni recitativi e inquadrature il più vicino possibile agli standard di quegli anni. Per descrivere meglio il personaggio, ho utilizzato anche il mockumentary, mettendo in scena finte interviste girate in Super 8 a personaggi strettamente vicini a lui. Nelle parole della sorella Anita e in quelle degli amici Cesare e Umberto, esce fuori la descrizione del personaggio che mi è stato raccontato da chi l’ha conosciuto e frequentato. Bobby era fuori dagli schemi e un simpatico cialtrone. In paese lo chiamavano l’ “Attore”, innamorato del cinema e della sua piccola città.
Cristian Scardigno