Note di regia di "Ai Bambini piace Nascondersi"
"Dov'è quella bambina? Non c'è più!" Così sbotta mia madre ogni volta che vede una mia vecchia foto. Curiosando tra i Super 8 di famiglia, quanto meno ho potuto imputarle la stessa colpa: di essere un'usurpatrice di se stessa, una bambina scomparsa, non meno di me. La guardo fare la scema davanti alla cinepresa, e non la riconosco. La vedo assorta mentre schiaccia i pinoli: si adegua agli usi della società dei bambini, e in quei filmati somiglia più a loro che a se stessa oggi. Dell’infanzia perduta restano solo momenti casuali, condannati a ripetersi in immagini di tutti i tipi, mute alle nostre domande. Se ha ragione Truffaut dicendo che fare film significa prolungare i giochi dell’infanzia, nessun oggetto può dirsi per natura inadatto al gioco. Ho deciso perciò di realizzare il film a partire da materiale preesistente di ogni tipo: alta e bassa qualità, action cam e super8 fanno tutti parte della nostra esperienza. Come per un gioco dell’infanzia, il limite dell’archivio è la fantasia.
Angela Norelli