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Note di regia di "C'e' un Soffio di Vita Soltanto"


Note di regia di
Abbiamo visto Lucy per la prima volta in un'intervista su YouTube. Si presentava come una persona fuori dagli schemi e la sua storia era assolutamente unica.
È stata uomo e donna, figlio e madre, prigioniero nel campo di concentramento di Dachau, amica, amante, prostituta. La sua vita è stata un saliscendi di eventi, ora tragici, ora più sereni. L'abbiamo scovata nella sua casa popolare nella periferia bolognese, l'abbiamo conosciuta e abbiamo ascoltato per ore la storia della sua vita, decidendo così di realizzare un film su di lei, sulla sua umanità, sul suo coraggio e sul suo indistruttibile
attaccamento alla vita.

Per un anno ci siamo immersi nella sua quotidianità fatta di ricordi, incontri e momenti di solitudine. Ci siamo interrogati spesso su come mettere mano su un materiale umano così delicato e prezioso e siamo giunti alla conclusione che la regia dovesse essere messa al servizio della storia e, soprattutto, di Lucy. Siamo rimasti attaccati a lei per far sì che anche lo spettatore potesse vivere quest'esperienza esattamente come l'abbiamo vissuta noi. Anche la scelta delle immagini di repertorio riflette questo approccio. Nessuna immagine di Dachau, né di guerra, né filmati di archivio del periodo nazi-fascista: il repertorio è diventato un modo per tuffarsi nella fantasia di Lucy, nei suoi sogni, nei suoi incubi.

C'è un soffio di vita soltanto è la storia di un'identità che resiste e sopravvive, malgrado tutto, in un XXI secolo in cui il senso della Memoria sembra affievolirsi di fronte al lento incedere dei fantasmi del passato.

Matteo Botrugno, Daniele Coluccini