Note di regia di "Una Famiglia Mostruosa"
Una Famiglia Mostruosa nasce dal desiderio di tornare a giocare con l’immaginario dell’infanzia, popolato da mostri grotteschi e figure della fantasia che possano divertire tutta la famiglia.
È proprio la famiglia il centro dell’architettura narrativa, con le sue dinamiche fatte di equilibri e contrasti, di affetti profondi e ordinaria follia.
Non conosci mai profondamente qualcuno finché non conosci la sua famiglia, la storia, le contraddizioni, le note che la rendono unica, imperfetta e definita dal fatto di costituire un’eccezione.
Una commedia familiare, di costume e di classe, che scorre su un doppio binario e mette a confronto i mostri letterari e i mostri dei nostri tempi, dimostrando come per ciascuno il mostro sia sempre “l’altro”.
Questo film indaga il tema dell’accettazione della diversità, esplorando i luoghi comuni, rielaborandoli e caratterizzandoli in una dimensione fantastica, per raccontare come ogni famiglia sia mostruosa a modo suo.
Sul piano stilistico è stato estremamente interessante lavorare con gli attori sulle maschere, riuscire ad accompagnarli in una recitazione inedita, immaginifica e sorprendente. Ho potuto, inoltre, affrontare la sfida dell’utilizzo degli effetti speciali, che richiedono complessi tecnicismi e lunghi tempi di lavorazione, ma che sullo schermo scorrono in un istante, e funzionano davvero solo se non si percepisce che esistano.
Volfango De Biasi