TORINO FILM FESTIVAL 39 - "Tre donne, di Sylvia Plath"
Con
Tre donne, di Sylvia Plath, i due registi
Bruno Bigoni e Francesca Lolli hanno dato vita cinematografica a “una delle opere meno conosciute di Sylvia Plath ma che più la rappresenta”, come loro stessi dichiarano all’inizio della pellicola.
In Tre donne la Plath esprime tutta la sua femminilità, nella sua sfera intima e personale, un mondo femminile interiore che si mostra irrequieto e insofferente allo status quo della sua epoca. Dall’omonimo poema dell’autrice americana, oltre al messaggio da comunicare, il film riprende e mantiene intatto il testo poetico e lo rinvigorisce con gli strumenti messi a disposizione dal cinema.
Così gli oggetti e le immagini si muovono sullo schermo seguendo il ritmo torbido ma romantico delle parole della Path. Tre donne, di Sylvia Plath ha però anche il sapore di una rappresentazione teatrale. I registi hanno creato una pellicola a metà tra teatro e cinema, dove i caratteri del primo si incontrano e si inseriscono nei caratteri e nella struttura del secondo.
Non è certamente un film con una trama lineare e ricca di avvenimenti, è alquanto complesso nel messaggio, quanto a tratti difficile da seguire, dato il forte simbolismo di molte scene, il linguaggio pregno di significato e il contenuto tutt’altro che banale e di facile accesso. È un film che tuttavia dimostra di saper dar immagine alla natura eterea e inafferrabile delle emozioni e delle idee, di essere quindi un faticoso ma stimolante impulso alla riflessione.
29/11/2021, 09:00
Gabriele Nunziati