Note di regia di "Noi"
Una famiglia eccezionale degli anni ‘80, non proprio come quella della Signora Giannini con i suoi sei figli, ma con tre gemelli. Un padre diverso per quei tempi, virile e premuroso, che si prende cura dei propri figli e mette in un cassetto i suoi sogni per costruirne uno più grande insieme a loro. Una madre forte, di una forza conquistata sul campo. Anche per lei, al primo posto ci sono i figli, con i loro bisogni, che talvolta vincono sui suoi desideri e le sue ambizioni. Tutto si rompe e tutto si aggiusta, per amore. L’amore è infatti il collante di tutto. I figli, così diversi come sono diversi tra loro tutti i figli, cresciuti in quell’amore, si troveranno ad affrontare un tremendo lutto che li condizionerà per tutta la vita, rendendoli fragili. Li vediamo a 5, 8, 17 e 34 anni. Vivono come noi, i tempi che viviamo noi. Noi è il titolo della serie tv per Rai 1 tratta dalla serie di successo americana This is us. Quando l’ho vista la prima volta ho pensato che fosse una serie meravigliosa perché tutte le emozioni mi arrivavano dirette, “qui e ora”. Non importava da dove venissero, da quali anni, o da quali personaggi, mi accadeva di venire inondato e basta. Piangevo. Ho pensato subito a Shakespeare e a Freud, i padri dell’Universale. This is us era un diamante: noi siamo il nostro passato e diventiamo “altro” solo quando con il nostro passato ci facciamo i conti. È una storia di coraggio, del coraggio di guardare in faccia le proprie verità e di misurarle con gli altri.
Per il mio adattamento ho pensato al teatro, alla consuetudine di rimettere in scena testi fondamentali in modi sempre diversi. Non ho pensato di voler fare meglio rispetto al modello originale, ma volevo essere all’altezza di un lavoro così onesto, così diretto. Per questo ho cercato di sintonizzarmi con il modello e quando ho provato le scene con il cast italiano ho avuto la conferma che la lingua dei sentimenti del racconto americano era uguale alla nostra, bisognava solo avere il coraggio di calarsi fin laggiù, nel pozzo profondo delle emozioni. All’adattamento dei copioni ci hanno pensato Sandro Petraglia, Flaminia Gressi e Michela Straniero. Grazie al loro lavoro raccontiamo l’Italia attraverso la famiglia Peirò, dagli anni ‘80 ad oggi. Ma non è il solito racconto di ricostruzione storica, dove la narrazione è un pretesto per descrivere un mondo che si trasforma. In Noisono i personaggi nella loro intimità che ci portano dritti in quegli anni. Un racconto interiore, con un cast eccezionale, per una prima serata che vuole colpire al cuore.
Luca Ribuoli