ALPI GIULIE CINEMA 31 - I premiati
Assegnati i premi della trentunesima edizione della rassegna cinematografica dedicata alla montagna
Alpi Giulie Cinema, organizzata dall'Associazione Monte Analogo, in collaborazione con Arci Servizio Civile.
Questi i vincitori:
Premio Scabiosa Trenta
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Spigoli” di Federico Gallo
Motivazione: “
Il film restituisce la complessità del grande alpinista, con la sua preziosa umanità, profonda come il suo amore per le montagne. Un affresco corale che traccia il percorso della sua vita di ricerca, di passaggio in passaggio, verso le cime”.
Premio Luigi Medeot Migliore Soggetto
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Narava brez meja” di Rožle Bregar
Motivazione: “
Le magiche immagini del film sono intrecciate con grande equilibrio alle parole del testo, e assieme raccontano l’armonia e la perfezione della natura. La scrittura ci conduce dall’acqua come elemento da cui nasce la vita, in un viaggio dentro la bellezza delle Alpi Giulie, in un racconto che a tratti ricorda “Dal tempo passato” di Julius Kugy, dove l’uomo è elemento in equilibrio con gli altri esseri viventi e il suo “Le Alpi Giulie in immagini”, con una trasposizione allo strumento filmico della comunicazione contemporanea”.
Menzione speciale
“Val Tramontina - La Terra dell’Acqua” di Fabrizio Zanfagnini
Motivazione: “In un intreccio avvincente tra natura e cultura, il film sottolinea il legame tra la bellezza delle montagne, la limpidezza delle acque, minerali, le piante e gli animali della Val Tramontina. L'ambiente maestoso è descritto come una delicata cornice all'interno della quale si rappresenta il quotidiano mistero dell'Essere. In esso si inserisce, con rispetto e fatica, l'Uomo, comunicando con sobria semplicità un desiderio di vivere intriso di concretezza, ma anche di autentica spiritualità e poesia”.
Durante la serata si è colta l’occasione per premiare con la Scabiosa Trenta 2020, rimandata causa Covid, Fabrizio Zanfagnini, regista di “Le strade che portano a Curiedi” perché “il documentario mette a fuoco la specificità di un fazzoletto di terra alta dove pochissimi montanari formano una sparuta comunità che vive ancora a stretto contatto con la terra e gli animali. Di grande impatto visivo e con immagini curate sia nella fotografia, sia nel montaggio, il film racconta senza retorica una preziosa sopravvivenza di cultura alpina nel cuore della Carnia”.
05/04/2022, 13:46
Simone Pinchiorri