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ON THE ROAD FILM FESTIVAL 8 - I vincitori


ON THE ROAD FILM FESTIVAL 8 - I vincitori
THE ROAD CONCORSO MEDIO-LUNGOMETRAGGI
Presidente di Giuria: Gabriele Anaclerio (essayist, film scholar). Giurate: Stefania Bonelli (film critic), Francesca Zanza (film producer).

Miglior Film
KOI di Lorenzo Squarcia per Jumping Flee (Italia/Giappone)
Motivazione del Premio: Nella migliore tradizione del cinema di viaggio è presente l’avvicinamento a una cultura “altra”, condotto con un approccio documentario che si dà come ascolto e racconto di una fertile pluralità di punti di vista sull’evento, focalizzandosi in modo significativo su una prospettiva fortemente marginalizzata.

Menzione Speciale della Giuria “Miglior Regia”
PORQOUI LA MER RIT-ELLE? di Aude Fourel (Francia)
LE CADEAU di Myriam Van Imschoot (Belgio)

Menzione Collettiva Speciale della Giuria
LA CAROVANA BIANCA di Artemide Alfieri, Angelo Cretella (Italy) Detour On the Road
Motivazione del Premio: Per lo spirito fieramente indipendente con cui l’autrice e l’autore hanno saputo raccontare attraverso i mezzi del cinema del reale la condizione di stasi forzqta di una comunità di artisti viaggianti e l’eterna tensione oppositiva tra nomadismo e tentazione sedentaria.

Premio del Pubblico Miglior Lungometraggio Detour
EVA VOUDRAIT di Lisa Diaz (Francia)

SHORT>CUTS CONCORSO CORTOMETRAGGI
Presidente di Giuria: Silvia Stucky (Multidisciplinary Artist).
Giurate: Nicoletta Bea (Animation Designer), Maya Vetri (Cultural Curator).

Miglior Corto On the Road
TOO BIG DRAWNING di Henadzi Buto (Bielorussia)
Motivazione del Premio: Un pensiero che si fa matita, per poi balzare dal campo visivo al più ampio campo sensoriale. Un viaggio oltre i confini della carta ci spinge fuori dalle nostre stanze, case, strade, quartieri, città e poi oltre la società umana, su sentieri naturali e incontaminati. Il segno esce dal foglio e si mette in cammino, senza limiti, senza confini, libero di attraversare ponti e stagioni, viaggia nell’acqua o sulla sabbia, entra nei boschi, corre fra i rami degli alberi e sotto la neve, in una linea ininterrotta che come il ciclo della natura ci riporta infine al punto di partenza, arricchiti di una percezione quasi tattile di noi stessi e dello spazio che occupiamo.

Menzione Presidente della Giuria
HOMO MOBILIS di Nikola Miloradovic (Canada)
Motivazione della Menzione: La vita vista attraverso i vetri di un’automobile che trasporta e si fonde con una nuova specie umana, l’Homo Mobilis, in un mondo adattato alle nuove esigenze dettate dall’emergenza pandemica. Suono e immagine essenziali, montaggio tagliente, realismo asciutto portano in una dimensione algida di separatezza, in cui tutto – ogni relazione, ogni funzione – avviene senza contatto umano diretto. Dalla spesa ai test Covid, dalla pulizia dell’auto alla fruizione culturale: una nuova quotidianità che attraversiamo protetti da un guscio metallico mobile, indice di una fragilità che ci rende tutti uguali e ugualmente impotenti.

Menzione Speciale della Giuria
THE VAN di Erenik Beqiri (Francia)
Motivazione della Menzione: L’impossibilità di muoversi è condizione disumana e insopportabile come i colpi impietosi che sfigurano il volto del protagonista. Il riscatto della propria libertà di spostamento comporta il confronto violento tra figlio e padre, due generazioni con percezioni diverse della realtà. Il viaggio è qui un circolo chiuso, una gabbia senza finestre, una camera di tortura ‘on the road’. Ma non si può che fare questo viaggio per non rimanere sospesi tra lo stare e il partire. Il film sembra domandare se questo sia il prezzo da pagare per smettere di essere figli, per liberare la vita dalla morte. Un dilemma senza risposta, e in cui ogni cosa è duplice e contraddittoriamente connette violenza/libertà, dentro/fuori, padre/figlio, restare/andare, morte/vita.

12/04/2022, 12:22