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NO TIME TO DIE - L’ultima avventura e le scene
più iconiche della carriera di Bond


Dopo una produzione a dir poco travagliata l’ultimo film di James Bond è uscito a fine 2021, e i risultati ottenuti hanno senz’altro ripagato i mesi di attesa.


NO TIME TO DIE -  L’ultima avventura e le scene più iconiche della carriera di Bond
Rimandata più volte a causa della complicata situazione che ha investito anche il mondo del cinema, la nuova avventura di 007, ultima con il volto di Daniel Craig e girata in parte in Italia, è uscita nelle sale di tutto il mondo ottenendo risultati a dir poco lusinghieri. Il primo weekend di programmazione ha fatturato globalmente oltre cento milioni di dollari e in Inghilterra, patria dell’agente segreto, lo stesso periodo ha registrato incassi per 30 milioni, superando il record di Skyfall detenuto dal 2012.
Il film si è confermato rispettoso della tradizione cominciata nell’ormai lontano 1962, anno di esordio cinematografico di Bond: inseguimenti spettacolari, gadget tecnologici e di lusso, classe del protagonista. Nel corso dei 25 film a lui dedicati, James Bond ha partecipato ad alcune scene sicuramente iconiche, sia per la sua storia che per il cinema in generale.

Basti pensare per esempio al film d’esordio di Daniel Craig come James Bond, Casinò Royale del 2006: dopo Pierce Brosnan, c’era l’esigenza di ritoccare la figura dell’agente 007, portandola al passo coi tempi e cercando di aggiornarla pur nel rispetto dei canoni classici della serie. Già dai primi momenti del film è inserita una scena che a buon diritto entra fra quelle memorabili di Bond, e centra perfettamente il risultato di modernizzare l’agente segreto: un inseguimento in un cantiere secondo le movenze del parkour. Una sequenza alla quale ha collaborato attivamente l’attore nei panni dell’inseguito, il campione francese di parkour Sebastien Foucan, che ha prestato la sua esperienza a una resa credibile della scena.

Altra scena iconica, per la quale si può in effetti parlare di vero e proprio marchio di fabbrica della serie, è la cosiddetta sequenza gunbarrel, che con alcune variazioni ha fatto la sua comparsa in tutti i titoli. Si tratta della famosa visuale attraverso la canna di una pistola nella quale si inquadra James Bond che, giunto al centro dell’inquadratura, si volta e fa fuoco contro la camera, dando l’impressione di colpire chi lo stava prendendo di mira. Nel corso dei numerosi film si sono avute varie versioni, tra le quali spicca senz’altro quella di Casinò Royale perché inserita in un contesto “dinamico”. Particolari poi quelle di Quantum of Solace e di Skyfall, poste prima dei titoli di coda anziché all’inizio del film, e quelle di Sean Connery in Thunderball, You Only Live Twice, Al Servizio Segreto di Sua Maestà e Una Cascata di Diamanti, dove 007 estrae la pistola chinandosi sul ginocchio.

Proprio in Una Cascata di Diamanti, del 1971, si ritrova un’altra scena indimenticabile, grazie alla rappresentazione di una delle grandi passioni di Bond: il casinò. Immortalato in tale contesto in numerose pellicole, che riprendono le descrizioni estremamente accurate fatte nei romanzi di Ian Fleming, in Una Cascata di Diamanti è rappresentata la scena in cui lo 007 con il volto di Sean Connery, accompagnato dall’immancabile Bond Girl, finge di ignorare il funzionamento della roulette, salvo sorprendere i presenti in un secondo momento. Già in anteriori episodi Bond sfoggiava le sue doti di buon giocatore, così come accade su “007 - Vendetta Privata” del 1989 dove si vede il protagonista cimentarsi con il blackjack. Scene del genere oggi sembrano fuori dal tempo, considerando la maggior diffusione delle versioni online rispetto a quelle tradizionali, come il blackjack senza hole card, e anche per questo sono impossibili da dimenticare.

Parlando della classe dell’agente segreto, è caratteristico del personaggio l’immancabile confronto con l’antagonista di turno: non a caso sono diventati iconici nell’immaginario collettivo molti dei cattivi di Bond, dal primissimo indimenticabile Dottor No all’ultimo Lyutsifer Safin. La scena più iconica di un antagonista, comunque, è sicuramente la prima apparizione del capo della SPECTRE, l’organizzazione con la quale Bond si scontra innumerevoli volte: nella scena compare seduto in una poltrona con solo il petto e le braccia visibili, il volto volontariamente evitato, intento ad accarezzare un gatto persiano bianco. Una scena ripresa in innumerevoli citazioni e parodie.

Infine, altro aspetto ricorrente sono i numerosissimi inseguimenti ai quali Bond prende parte. Se il mezzo è tendenzialmente indifferente, sia moto, a piedi o in auto, è innegabile che una netta predominanza spetti a queste ultime, con alcune auto passate alla storia come Bond Car tra le quali vari modelli di Aston Martin, marchio legato a doppio filo all’agente segreto come dimostrato persino in Formula 1. Difficile trovare un inseguimento particolarmente rappresentativo, ma sicuramente una scena memorabile è quella contenuta in Spectre del 2015, dove si inseguono una Aston Martin DB10 e una Jaguar CX75. Nulla di emblematico, di per sé, ma lo sfondo dell’inseguimento è di quelli evocativi: Roma. Gli scorci familiari dei più noti punti romani fanno emergere l’inseguimento in questione fra gli innumerevoli altri, non certo meno affascinanti.

03/05/2022, 14:34