Note di regia di "E' Solo il Vento"
“Che cos’è un martire? È un orgoglioso senza pari e un mostro di egoismo”, scriveva Emil Cioran nei suoi Quaderni. È da tale osservazione che nasce questo cortometraggio, danza di luci ed ombre emanate da personaggi le cui azioni possono esser giudicate tanto egoistiche quanto legittime. Ognuno appare impegnato in un impenetrabile soliloquio inevitabilmente destinato a mieter vittime che, con un impercettibile cambio di prospettiva, assumono le sembianze di carnefici. Privata d’una lingua propria dalle circostanze condizionanti la sua grigia esistenza, la protagonista Silvia si appella alla creazione di un linguaggio poetico che, proprio come il vento, penetra senza scalfire gli altrui cuori e modella quella statua dapprima solo abbozzata che è la sua persona.
Enrico Iannaccone