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VENEZIA 79 - "Marcia su Roma"


A cento anni dall'evento che sancì l'inizio del ventennio fascista, Mark Cousins propone un film che analizza gli aspetti della propaganda attraverso il cinema. Alle Giornate degli Autori. Con il racconto di Alba Rohrwacher.


VENEZIA 79 -
Un'immagine di "Marcia su Roma" di Mark Cousins
Un documentario sull'origine del fascismo, diretto dal regista irlandese Mark Cousins, che analizza e smonta l'evento avvenuto a Roma ormai un secolo fa. Nella prima parte del documentario, Cousins analizza il film celebrativo, "A Noi!", della famosa marcia nell'ottobre del 1922, partita dal raduno di Napoli, spostatasi nella capitale ai piedi dell'Altare della Patria e conclusa con la nomina di Mussolini a Capo del Governo. Un lavoro importante e interessante che mostra come la manipolazione delle immagini e l'utilizzo del cinema come mezzo per veicolare propaganda e ideologie, abbia avuto inizio proprio con il film di Umberto Paradisi.

La regia, le riprese e il montaggio, seppur ancora agli albori, erano già il mezzo migliore per far passare informazioni, e Mussolini lo sapeva. Dall'analisi del film del 1922, escono ridimensionati il raduno napoletano e la marcia sulla capitale, presentate come epiche e di grande successo dopo la manipolazione dell'autore di regime.

Dopo questa prima, interessante parte, Cousins si addentra in territori che evidentemente conosce meno, come la storia del periodo post grande guerra o l'analisi del colonialismo, dove sembra che solo gli italiani abbiano commesso crimini inenarrabili e numericamente impressionati, e la panoramica della situazione attuale messa in parallelo con quella che precedette il 1922. Un racconto che sembra fatto dopo una veloce letta alle pagine di wikipedia e ai giornali internazionali.

Dopo l'analisi storica indignata e un po' alla buona, Cousins arriva a raccontare l'oggi, mostrando il grave pericolo che gli italiani corrono a causa del foro Italico, dei suoi mosaici e dell'obelisco di Mussolini (con i tifosi della Lazio che si muovono verso lo Stadio... ma che banalità!) e di un'ideologia che qualcuno non vuole buttare giù del tutto, ignorando i decennali dibattiti interni sull'utilità di cancellare tutti i cenni della memoria storica del ventennio di fronte alla necessità di preservare un patrimonio che è comunque artistico e culturale.

Dibattiti approfonditi che il regista irlandese non conosce pensando che gli italiani hanno preferito dimenticare o addirittura ancora sentono vicina una mostruosità come il ventennio fascista. Ma non tutti amano i resti del fascio: ci sono gli intrepidi ragazzi del Cinema America che hanno conquistato (a suon di milioni...) un fulgido esempio di architettura mussoliniana, il complesso in via Induno a Roma, trasformandone una parte in un tempio della democrazia e della libertà, il Cinema Troisi. Anche qui ignorando che non c'è stata nessuna conquista ma dei bandi pubblici milionari e che i fregi originali lasciati dopo la ristrutturazione, sono opere d'arte, ormai vuote di ogni significato, che vanno preservate al di là dell'ideologia.

Cousins è abilissimo a dimostrare la manipolazione del film "A Noi!", capace di dare un senso maestoso e un respiro addirittura internazionale a un evento in realtà poco riuscito come la marcia su Roma, ma inciampa poi lui stesso in una manipolazione di fatti ed eventi per dimostrare le sue tesi e le sue paure.

31/08/2022, 15:32

Stefano Amadio