Note di regia de "Il Maledetto"
Dopo anni di studi ho preso il coraggio di attingere all’altezza del ‘Macbeth’ ripartendo dal monarca sanguinario realmente esistito già riportato da Holinshed, ispirandomi alla versione-mito dell’opera di Verdi, analizzando le interpretazioni filmiche di maestri del cinema, per poi osarne una mia rilettura.
Qui l’archetipo del generale che brama la corona si incarna in un pecoraio addestrato che scala la mafia pugliese (padrona di arsenali militari e tanto finanziariamente evoluta quanto ancora arcaica e spietata, scrivono le inchieste), un bipolare di religiosità magico/pagana che si interroga sull’ineluttabilità del fato pur avendo orrore della propria ferocia.
Gangster ed eroe tragico insieme, diventa capro espiatorio in una liberatoria conflagrazione dell’armamentismo. Girato alla fine del 2021, prima dei tragici eventi ucraini, solo durante il montaggio ho realizzato che lo spettro di una nuova guerra mondiale potrebbe aggiungere alla parabola di questo ex militare pazzo governante munizioni un’inaspettata chiave semantica.
Giulio Base