Festival del Cinema Cittŕ di Spello e dei Borghi Umbri
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Note di regia di "Infinito - Il Mondo di Luigi Ghirri"


Note di regia di
La mia curiositŕ per il lavoro di Luigi Ghirri nasce durante l’adolescenza e si trasforma gradualmente in passione e ricerca. Nel lavoro di Ghirri ritrovo le atmosfere della provincia emiliana nella quale sono cresciuto, ma anche quella componente universale che tocca nell’intimo ognuno di noi.

Nel corso degli anni ho svolto un paziente lavoro di ricerca - storica, fotografica e biografica - su Luigi Ghirri, l’uomo e l’artista. Da qui č nata l’idea del film, con la quale ho contattato le figlie del fotografo che oggi gestiscono l’Archivio Luigi Ghirri, ed altri artisti ed esperti che lo hanno conosciuto: da tutti sono riuscito ad ottenere la fiducia e l’impegno a sostenere il film o a prendervi parte con la loro testimonianza. Infinito. L’universo di Luigi Ghirri si propone di far luce su Ghirri, l’uomo e l’artista.

Nel tracciare il ritratto di Luigi Ghirri mi sono servito di materiali diversi che, intrecciandosi gli uni con gli altri, come pennellate successive fanno emergere il mondo dell’artista. Questi strumenti sono:
• gli scritti di Luigi Ghirri. Quasi sempre in prima persona, gli scritti di Ghirri sono utilizzati in modalitŕ voice over, associati alle fotografie dell’artista o a immagini del paesaggio emiliano.
• le interviste-testimonianza di artisti, esperti, che di Ghirri sono stati compagni di viaggio o che hanno contribuito a farlo conoscere al pubblico internazionale, ma che sono soprattutto amici e amiche che hanno percorso con lui un pezzo di vita. Come amava dire Ghirri: “Io prima sono una persona e poi un fotografo”;
• le fotografie dell’artista (tra le quali molti inediti);
• i filmati di Ghirri (archivi inediti che mostrano le sperimentazioni dell’artista con il video); • filmati di repertorio che ci permettono di vedere l’artista al lavoro;
• il paesaggio emiliano. La dimensione visiva del film cerca di amalgamare diversi punti di vista: il repertorio privato e pubblico, i luoghi oggi attraversati dalla nostra camera, le fotografie e le interviste.
La continuitŕ visiva č portata avanti dall’elaborazione degli scritti, che permette di viaggiare sul doppio binario del conscio-inconscio visivo e sonoro. Anche la dimensione sonora del film č stata oggetto di particolare cura: con l’autore della musica abbiamo lavorato al sound design, per articolare alcuni passaggi narrativi attraverso la composizione di suoni e immagini (a mano a mano che le fotografie appaiono sullo schermo si viene a creare gradualmente un tessuto di suoni, quasi ad “animare” i paesaggi).

Matteo Parisini