Nicola Nocella è "Il Maledetto" di Giulio Base
Liberamente ispirato a “MacBeth” di William Shakespeare e all’opera di Giuseppe Verdi, "
Il maledetto" di
Giulio Base ci mostra un Macbeth del Gargano, Michele Anacondia, che ha le sembianze di un minaccioso
Nicola Nocella, “soldato” della Sacra Corona Unita, cecchino infallibile, silenzioso, sempre ingrugnito. Sua moglie,
Ileana D’Ambra, ha progetti più ambiziosi per la sua famiglia e spinge il marito a uccidere il boss, a non accontentarsi di essere solo un “sacrista” ma a diventare “Papa”, così come gli è stato predetto da un’anziana veggente.
Dopo un’iniziale ritrosia, la morte del figlio neonato durante un agguato scatena la follia in Michele che da “picciotto” metodico e discreto diventa sanguinario e incontrollabile scegliendo di assecondare le trame della moglie andando incontro a una rovinosa caduta.
La grandezza di Shakespeare sta nel fatto di riuscire sempre a essere attuale, così dalla Scozia del Basso Medioevo una tragedia come quella di “MacBeth” si sposa perfettamente anche ai giorni nostri, nella Puglia più “amara”, quella oppressa dalle cosche mafiose, da faide per il potere per il controllo del territorio.
Giulio Base gira il suo “mafia movie” che tra personaggi stereotipati del genere, scene splatter e sequenze esagerate, vedi il finale con tanto di carro armato, racconta in chiave pulp “nostrana” la parabola (comune) di un criminale. E per farlo si affida a due protagonisti molto convincenti, un
Nicola Nocella misurato in un ruolo inedito, e una sorprendente
Ileana D’Ambra, una Lady MacBeth eccessiva e carnale, che l’attrice rivelazione di “Favolacce” dei fratelli D’Innocenzo restituisce in tutta la sua follia, nella sete cieca di dominio, soldi e prestigio.
Tanti gli aspetti interessanti del nuovo lavoro di
Giulio Base come, oltre ai già citati protagonisti, il racconto della violenza mafiosa senza mai essere morbosa, le atmosfere inquietanti di una Puglia divisa tra violenza e misticismo, come nelle scene con la veggente, e un pizzico di ironia che non guasta mai. Forse alcuni personaggi, come il fratello di Lady MacBeth, o alcune situazioni, come le conseguenze emotive della morte del figlio appena nato di Michele, avrebbero meritato più approfondimento, ma sicuramente "
Il maledetto" si candida a diventare un “guilty pleasure” per molti appassionati del genere.
16/10/2022, 22:00
Caterina Sabato