Fondazione Fare Cinema
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Note di regia di "Gente Strana - Watu Wa Ajabu"


Note di regia di
Una organizzazione umanitaria, una importante realtà italiana che opera silenziosamente e virtuosamente in tutto il mondo. Angoli del mondo resi felici e autonomi grazie all’attenzione, alla cura messa nell’individuare risorse umane e risorse del territorio. Il Cefa è grande e umile allo stesso tempo. Come i suoi operatori. Gente normale che compie azioni accessibili a tutti. Gente strana agli occhi di un bambino tanzaniano.

Questo mio docufilm vuole essere un omaggio a questi uomini e donne, normali eppure così eccezionali. A partire dal fondatore dell’organizzazione, Giovanni Bersani, che con il suo carisma, la sua forza, il suo entusiasmo e la sua fede ha deciso di rendere possibile l’emancipazione di tanti. Ha deciso che era possibile. 50 anni fa. L’eredità che ci lascia è grande ma non pesante: per l’autonomia dei popoli è sufficiente osservare una situazione e ricercarne la forza, le risorse, le potenzialità per potere dare loro la forza necessaria e infine la sostenibilità. Più che un’ispirazione le modalità di lavoro e i risultati ottenuti del Cefa hanno generato in me un amore a prima vista che mi ha spinto, attraverso il mio mezzo espressivo principale che è il documentario, a fissarne una storia emblematica e rappresentativa di tutto ciò che ho visto e sentito nei loro uffici in Italia e nel mondo, nei loro filmati di repertorio, donatici gentilmente per il racconto, e soprattutto incontrando le persone che tengono viva questa prodigiosa ONG.

Racconto la storia di tre vite e tre età: un uomo adulto, un ragazzo, un bambino. Racconto la loro evoluzione. Si parte da una fase critica dei tre. Per motivi diversi e in momenti diversi i tre ci appaiono in difficoltà: Loris è stato un grande reporter, oggi è un uomo depresso e sfiduciato che guarda il mondo con cinismo. Marco è un ragazzo in difficoltà nel rapporto con il padre che cerca di trovare un senso nella vita. John è un bimbo tanzaniana che rischia di non avere un buon futuro davanti a sé a causa della povertà in cui versa la sua famiglia. I tre personaggi vivranno una parabola, è il racconto della loro evoluzione. Attraverso il racconto, utilizzando l’escamotage narrativo del documentario dentro il mockumentary, la realtà si fonde con la realtà della fiction in un racconto che cresce attraverso entusiasmo, difficoltà personali e sostanziali, sicurezze ritrovate, in una direzione di crescita. Loris ritroverà la coscienza nell’impegno sociale e con questa potrà ridare un senso alla sua vita passata e di conseguenza a quella futura, Marco recupererà la serenità della famiglia e John un futuro migliore.

Il racconto dei tre protagonisti è simbolicamente il racconto del Cefa. Loris siamo tutti noi, a volte diffidenti, chiusi, rivolti verso noi stessi. Marco è il Cefa, una vita giovane, normale, con alti e bassi, incertezze ed entusiasmi, curiosa e coraggiosa nel protendersi verso il prossimo. John è colui che viene supportato e che in uno scambio senza fine diventa colui che supporta. Il mio personale interesse verso i diritti umani mi rende onorata di poter raccontare l’impegno che il Cefa ha dimostrato in 50 anni di iniziative concrete e con eccellenti risultati.