FESTIVAL DI LECCE XXIII - Milva
La tragedia dell'
ILVA di Taranto è stata - ed è - talmente grande che il modo migliore per affrontarla è forse quello della fantasia. Inventarsi un futuro prossimo in cui da quel veleno, quelle morti e quel disastro ambientale qualcosa di buono sia riuscito a nascere e prosperare.
È questo l'assunto di base di "
Milva", mockumentary firmato Angelo Domenico Capogna, ambientato nel 2036 quando l'ILVA sarà (si spera) diventata una fabbrica per la produzione di canapa. Nella fantasia i suoi edifici vengono riqualificati nel museo
Milva, memoria storica di ciò che l’uomo non deve più commettere.
Senza entrare nel politico o nelle problematiche concrete, dando come assodato il disastro ILVA che siamo purtroppo chiamati a vivere, Capogna punta sul sogno e sulla speranza. "
Il fine del documentario - spiega l'autore -
è quello di voler far riflettere sull’economia, la globalizzazione e il liberismo, sul petrolio, sulla disinformazione che è stata fatta riguardo alla canapa (e alla Marijuana), e non per ultimo, denunciare gli scempi ambientali dell’ILVA, il tutto visto sotto un’ottica positiva e propositiva. Non c’è denuncia, perché vediamo il tutto proiettato nel futuro".
Il meccanismo funziona, il sogno di "Milva" a tratti sembra reale pur non essendolo: il rischio con i "mock" è di non credere proprio a nulla, però, e ad alcune delle cose raccontate sarebbe bello credere davvero...
17/11/2022, 10:31
Carlo Griseri