TORINO FILM FESTIVAL 40 - Svegliami a Mezzanotte
Un percorso di vita che all'inizio sembra tranquillo, ma che dopo qualche battuta della protagonista si comincia a percepire che sarà tutt'altro che in discesa. Ogni valutazione, dai genitori alla danza classica, sembra oscurata da una visione pessimista dell'esistenza. Un racconto sempre negativo fatto in seguito a qualcosa che non riusciamo a comprendere.
La storia di
Fuani Marino, scritta nel suo libro
Svegliami a Mezzanotte, ci mostra un disagio psicologico, che ha portato l'autrice verso una depressione pericolosa, accompagnata da forti dosi di psicofarmaci e da una sequela di momenti vissuti in modo drammatico. Una malattia della psiche che non mostra sintomi esteriori, non è pazzia conclamata, ma è disagio, bipolarismo, depressione. Qualcosa che va curato con una terapia psicologica e non con pesanti medicine che affievoliscono i sintomi ma quasi mai arrivano a risolvere le cause.
Il racconto di Marino è diretto, quasi una lettura del suo libro, accompagnato dalle immagini scelte da Patierno che, malgrado siano spesso fuori epoca, si mixano benissimo con le foto della protagonista e i suoi video di una vita.
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Svegliami a Mezzanotte" è il racconto di qualcuno che ha sofferto, ma la cosa più stupefacente è che non si percepisce il motivo di questa sofferenza psichica e il documentario aiuta proprio a capire quanto sia difficile individuarne l'origine per poter arrivare a una soluzione. Un film per tanti e tante che come Fuani Marino non riescono a venire a capo della loro situazione e per tutti quelli che tendono a valutare senza gli strumenti adatti.
01/12/2022, 19:00
Stefano Amadio