TORINO FILM FESTIVAL 40 - I sogni abitano gli alberi
Se per alcuni film metà della riuscita risiede nella scelta dei giusti attori, "
I sogni abitano gli alberi" era già a metà dell'opera scegliendo
Kiera Morgan e Pietro Ragusa per interpretare i due protagonisti: dopo averlo visto non si può immaginare altri volti, altre voci, altre fisicità che non siano le loro a impersonare queste anime molto diverse ma affini, perse ma che saprebbero ritrovarsi.
E' importante che
Marco Della Fonte, insieme a Pietro Ragusa stesso, abbia scelto di fare conoscere questa storia (il film è ispirato a fatti realmente accaduti) perchè si parla sempre troppo poco delle doti e dei meriti di chi soffre di disagio mentale.
Ambientato nella Firenze del 1978, subito dopo la chiusura dei manicomi grazie all'impegno di
Franco Basaglia, il film si struttura fin da subito come un 'noi e loro', dove 'noi' sono quelli che prima stavano fuori e 'loro' quelli che invece erano rinchiusi dentro (o viceversa, naturalmente). Anja torna a casa del fratello ma nè lui nè tantomeno la cognata sono pronti ad accoglierla veramente. Trova allora in Libero (la simbologia del nome dona al personaggio un chè fiabesco) chi può condividere la spontaneità dei gesti e la purezza dei sentimenti.
Girato sulle montagne pistoiesi, il nucleo che si concentra in mezzo ai boschi ha anche un grande impatto visivo: Anja e Libero trovano il loro rifugio in una capanna sperduta e personalizzano l'ambiente colorando gli alberi che lo circondano: il mondo vuole che si uniformino ma loro non ne capiscono la ragione e lo cambiano come possono.
Da vedere.
29/11/2022, 07:00
Sara Galignano