Note di regia di "Ma tu, mi vuoi bene?"
Il film “ Ma tu, mi vuoi bene? ” nasce con il chiaro intento di raccontare il rapporto tra il protagonista, Lorenzo Moretti, e il difficile e complicato mondo dei sentimenti. La storia è un fantastico percorso introspettivo, un silenzioso mirarsi allo specchio senza filtri, remore o finte sovrastrutture che cerca di porre in risalto come un sentimento, nelle sue molteplici declinazioni, possa essere un’esperienza vissuta secondo criteri e dialettiche così personali da renderla assolutamente unica. Il girato si ripropone di descrivere le dinamiche di quel difficile equilibrio psicologico che a volte illude e fa credere di poter dominare e circoscrivere le emozioni come dato da catalogare, analizzare, come fenomeno di cui definire i processi e prevedere, o, meglio ancora, determinare gli sviluppi. In realtà basta poco (anche una semplice frase pronunciata dalla mamma pochi giorni prima di morire), a mettere in discussione ogni piega della vita e a generare molteplici dubbi, sulla naturale capacità di amare e di dimostrarlo agli altri. Il film, in realtà, non vuole focalizzarsi sull’importanza degli incontri, spesso figli del caso e delle circostanze, ma sottolineare più che altro l’importanza del “ guardarsi dentro” che, in fondo, altro non è che aprire un antico e intarsiato baule di legno pregiato, per tanto tempo chiuso in una polverosa e buia cantina, dal quale fuoriesce in maniera preponderante, un’intera vita con le sue pieghe e i suoi fastidiosi chiaroscuri.
Piermaria Cecchini