Note di regia de "Il misuratore del Mondo"
K. insegue se stesso, aleggia e fa parte delle pietre della Masseria, nutre la propria solitudine evocando incontri, scontri e voci, spia dalla serratura la stanza del potere e ne rimane escluso. Qualcun altro decide per lui, per il suo amore, per la sua passione e per la sua vocazione. Tutto il suo sforzo è nella raccolta dei documenti. La disperazione, la frustrazione e allo stesso tempo la profonda esuberanza vitale del personaggio si riscattano, per paradosso, proprio nella condanna stessa: K. è sempre pronto a ricominciare tutto daccapo, ci aspetta fuori dal sogno per rifare l’incubo e il risveglio insieme.
Irene Gianeselli