VISIONS DU REEL 54 - In anteprima "Taxibol"
Un viaggio, una ricerca, una conversazione in lingue diverse che dà vita a un dialogo tra i ricordi intimi di due individui e la memoria storica collettiva di due paesi. I due personaggi sono Gustavo Fleita, un espansivo taxista cubano, e Lav Diaz, il celebre regista filippino.
È questo e molto altro “
Taxibol ”, film di Tommaso Santambrogio, in concorso – martedì 25 aprile - nella sezione Burning Lights a Visions du Réel 2023 - a Nyon (in Svizzera) dal 21 al 30 aprile. Attraversando le caratteristiche e decadenti strade cubane, Lav Diaz e Gustavo Flecha si ritrovano a discutere di politica, migrazione, condizioni sociali e amore; toccando molte vicende ed esperienze personali, i due creano un affresco storico delle condizioni dei loro Paesi.
Durante le loro discussioni emerge però il vero motivo dietro la presenza del regista a Cuba: Lav sta cercando un misterioso ex generale scappato dalle Filippine al termine della dittatura di Marcos, Juan Mijares Cruz. Violento, rigido, cínico e dal temperamento glaciale, Juan Mijares Cruz ha preso parte a molti crimini del regime di Marcos: si dice che viva nascosto nell’entroterra cubano, rifugiato in una Finca lontana dalla civiltà e dalla storia, dove ha luogo una quotidianità inevitabilmente maligna e condita da rapporti di potere.
L’unica e inesorabile direzione che potrà prendere la macchina (da presa e non) è quella che porta alla realtà di questa tenuta, regno dell’eterno ritorno del male. Che cos’è una conversazione? Uno scambio verbale tra due persone che non parlano la stessa lingua è un dialogo? L’osservazione di questo confronto può dare origine a una ricostruzione della realtà inequivocabilmente vera? Quanto l’appartenenza a un luogo e a una cultura ci condanna ma allo stesso tempo ci rende irrimediabilmente umani? Questo si domanda il film di Santambrogio, passando dalle provocazioni al racconto (storico quanto emotivo e personale) del contesto socio-politico e post-coloniale dei luoghi di origine dei due dialoganti: tra deviazioni e storture che il tempo solca sul viso della storia, appare un affresco di due realtà - quella cubana e quella filippina - e contestualmente uno sguardo su due paesi dove la giustizia ha sempre fatto fatica a trovare spazio.
Ricorrendo alle parole del regista “come ha sempre affermato Lav Diaz “We will remember the world because of cinema”; in Taxibol in definitiva la mia ambizione è non solo ricordare ed evocare ciò che è avvenuto tramite le immagini e dando vita a una struttura narrativa, ma aprire a una riflessione e a un dialogo su come si possa raccontare l’individuo e dunque intrinsecamente l’essere umano affrontando e trattando una memoria storica collettiva, con tutti i traumi che ne conseguono.”
Taxibol è prodotto da Rossofilm e Chiotto Productions, già produttori del precedente lavoro di Tommaso Santambrogio “L’Ultimo spegne la luce”, presentato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nell’ambito della Settimana della Critica.
05/04/2023, 13:45