CANNES 2023 - "La Chimera" in Concorso
In competizione a Cannes arriva il nuovo film di Alice Rohrwacher, che torna nelle sue terre, tra l'alto Lazio e la Toscana, per raccontare una storia ambientata negli anni 80 quando, un giovane archeologo inglese (esotico come il ragazzo tedesco di Le Meraviglie) aiuta i tombaroli locali a individuare i luoghi di sepoltura grazie alla sua sensitività. Grazie alla sua dote, tra la rabdomanzia, la medianità e un'affezione da sindrome di Stendhal, Arthur conduce i suoi compari sul luogo esatto dove scavare, dividendo il bottino con loro e sopravvivendo alla meglio, tra memorie e amori perduti, in un territorio ricco di fascino antico e misterioso.
Alice Rohrwacher centra un soggetto interessante, raramente raccontato dal cinema, ma negli step successivi, dalla sceneggiatura alla regia, inciampa spesso nell'esigenza di raccontare le proprie esperienze e proponendo nuovamente un vissuto rurale che si muove con le galosce infangate e con in mano le tazze da tè made in England. Uno spazio di manovra, tra nobiltà decaduta e agricoltura diretta, mai del tutto maneggiato con la massima padronanza, sempre a un passo dall'essere credibile, troppo alto per essere basso e viceversa.
Dunque, i miserabili tombaroli, insensibili al fascino dell'arte antica ma attenti solo allo sporco denaro, vivacchiano nel bar o nella festa del paese, sfiorando l'ubriachezza perpetua e sempre in attesa di mettere a segno il colpo decisivo. Scherzano, ridono, prendono in giro questo e quello, non riuscendo però a trasferire questa divertita leggerezza nello spettatore che rimane lontano un chilometro dal minimo segnale di empatia.
Come del resto la nobile interpretata da Isabella Rossellini. Pochissimo della personalità del personaggio esce dallo schermo, lasciando soltanto qualche accenno a un'inutile nobiltà decaduta povera di fascino, ricca di manie e anche lei difficilissima da empatizzare.
La Chimera poteva essere un bel film facendo un passo indietro, evitando di considerare i propri ricordi così importanti e decisivi su cui disegnare il racconto. Un occhio più lontano, capace di raccogliere dalle memorie di tutti delle sfumature più coinvolgenti, avrebbe scaldato l'atmosfera intorno all'algido ragazzo inglese.
26/05/2023, 18:31
Stefano Amadio