CORRADO INVERNIZZI - Il mio "Indiana
Jones e il Quadrante del Destino"
Che ruolo interpreti in "Indiana Jones e il Quadrante del Destino"?
Interpreto Luigi, un meccanico pilota italiano che si addormenta nel suo aereo e si sveglia in pieno volo rendendosi conto che l’aereo è pilotato da un bambino. Poi completamente inconsapevole vive una delle esperienze più affascinanti del film cioè un ritorno nel passato attraverso la macchina del tempo di Archimede… Diciamo che Luigi da una mano a Teddy, questo bambino che è poi uno dei protagonisti del film, a guidare l’aereo nel momento in cui affronta il vortice che li porterà poi in questa nuova dimensione del tempo. Detto così è complicatissimo poi invece invece nel film tutto è molto chiaro…
Come sei stato scelto per questa parte?
In realtà io ero avevo già lavorato con James Mangold in "Les Mans 66". Quando ho ricevuto il provino per questo film non sapevo che si trattasse di indiana Jones (questo spesso accade quando devi fare un provino per queste grosse produzioni americane). Poi quando l’ho saputo sono stato felicissimo non solo perché facevo indiana Jones ma soprattutto perché rilavoravo con James Mangold che reputo un regista di una umanità e di una sensibilità straordinarie.
Come ti sei trovato sul set con attori così importanti?
In questo film io non sono stato in contatto diretto con gli attori più noti del film: sono stato sempre e unicamente con Ethann Isidore che è uno dei protagonisti del film ma che all’epoca era un giovane ragazzo completamente sconosciuto quasi alla sua prima esperienza…
In realtà Ethann, grazie alle sue qualità e grazie al fatto di aver fatto Indiana Jones…, diventerà presto un attore importante e molto conosciuto…
Come è stato tornare a lavorare con Jim Mangold dopo Ford v Ferrari?
È stato come lasciarsi una settimana prima. È stato fantastico, ci siamo riabbracciati appena visti sul set in Sicilia e ha ricominciato a lavorare con me con un ruolo completamente diverso ma con la stessa metodologia con cui aveva lavorato su "Ford v Ferrari": la scena indicata sul copione è completamente riscritta, con un enorme libertà di invenzione e di tempo. Poi lui alla fine al montaggio prende quello che vuole. Però dal punto di vista attoriale tutto quello che fai anche se viene scartato rimane dentro di te come un esperienza meravigliosa.
Quali differenze ci sono nel lavorare su un set internazionale ed in Italia?
Giustamente la differenza è nei mezzi di produzione: tutto questo è possibile quando ci sono degli enormi mezzi di produzione. Però è anche vero che quando lavoro con Marco Bellocchio il principio è più o meno lo stesso. Il cinema è un’arte che ha bisogno di grandi mezzi di produzione ma che conserva nella sua forma più riuscita e migliore una forma di artigianato…
Prossimamente ti vedremo in quali film sul grande schermo?
Dovrebbero uscire spero presto due film ai quali tengo molto: LIMONOV, sulla vita di questo scrittore russo (in cui faccio un suo amico ebreo russo trasferitosi a New York), realizzato da uno straordinario regista russo : Kirill Serebrennikov e WOKEN (uno psico thriller di fantascienza assai inquietante…) opera prima di un regista irlandese : Alan Friel.
01/07/2023, 13:24
Simone Pinchiorri