Note di regia di "Le Mie Poesie non Cambieranno il Mondo"
Abbiamo voluto mostrare Patrizia Cavalli nella sua verità e intimità, e offrire al pubblico la possibilità di conoscerla davvero. Per incontrare Patrizia Cavalli bisogna passare del tempo nelle sue stanze, tra i suoi cappelli, i libri, le poltrone, il tavolo del soggiorno, la grande foto di Elsa Morante, nel posto in cui ha vissuto da quando ha iniziato a scrivere poesie, il posto che coincide con la sua scoperta del mondo e con la vita esteriore e anche interiore. È stato un incontro tra amici, soprattutto all’inizio, quindi era giusto mostrarne anche il backstage, la costruzione del film, i cambi d’umore e di idea. Abbiamo seguito Patrizia Cavalli con fiducia e lei si è fidata di noi e ci ha offerto il suo sguardo sul mondo, sulla poesia, sull’amore, sul poker, sulla malattia. Grazie al montaggio delle immagini di repertorio insieme alle giornate passate insieme a lei, abbiamo mostrato il passaggio del tempo: dalla forza alla fragilità, e poi di nuovo gli scatti vitalissimi, il piacere di stare sul palcoscenico. Le poesie, le canzoni, la gioia di discutere, il trionfo della gelosia. L’abbiamo seguita nella sua generosità di offrire la verità su ogni cosa: la verità di un pensiero non conforme e la verità del desiderio di performance, di divertimento, che vince su tutto ed è un atto poetico. La più grande poeta italiana contemporanea, morta nel giugno 2022, ha raccontato la vita e il mondo con la sua voce, noi l’abbiamo soltanto accompagnata. Negli andirivieni nel tempo anche la sua voce cambia, cambia il suo volto, cambia la sua presa sulla vita: Patrizia è a volte sopraffatta, sembra chiedere aiuto ma poi in un istante riprende il controllo di ciò che ama e di ciò che non le piace. Si muove, cammina avanti e indietro, mostra le nuove difficoltà dovute all’età e alla malattia, un po’ se ne compiace e comunque ne fa spettacolo. Questo film è il racconto visivo, senza formalità o gabbie rigide, del cammino di una donna geniale e totalmente libera, bisognosa di pubblico, che ha detestato la solitudine. È anche la storia di una ragazza che scappa dalla provincia e riesce a diventare chi è, e a essere la regina di se stessa. È un film sulla libertà di essere e vivere come ti pare. Non c’è nessun codice esistenziale a cui Patrizia Cavalli aderisca, i codici sono soltanto suoi, li ha creati lei. Ce li ha offerti e noi li abbiamo restituiti con la macchina da presa, senza lasciarla mai
Annalena Benini e
Francesco Piccolo