Note di regia di "Semidei"
In una lectio magistralis tenuta all'università della Calabria, il filosofo e critico d’arte Georges Didi-Huberman afferma che i desideri inconsci sono desideri arcaici di ciò che ancora non sappiamo, quindi desideri di futuro. Si può intravedere il futuro guardando due statue di 2500 anni fa? L’arte sospende il tempo, mescolando passato, presente e futuro. Ed è per questo anacronistica. In Semidei materiale di repertorio del passato e materiale originale contemporaneo si alternato e si mescolano, provando a creare un unico presente lungo 2500 anni e a immaginare il futuro. Perché oggi è del futuro che abbiamo più paura, non del passato. I Bronzi sono lo spazio, e quindi i luoghi che hanno attraversato dal momento della loro creazione fino al ritrovamento in Calabria. Un paesaggio che si apre lungo la loro pelle di bronzo, si fonde con essa, diventando una cosa unica, forte, meravigliosa, complessa e fragile al tempo stesso, che deve essere protetta. Sono i due fratelli Eteocle e Polinice che si uccidono a vicenda per la stessa corona e sono anche i santi Cosma e Damiano, protettori di Riace e della sua gente. Sono soprattutto esseri umani, in carne e ossa: una giovane donna di Riace che lotta per la sua emancipazione oggi, così come Adele Cambria ha fatto durante la sua attività di giornalista e intellettuale; uno studioso di fama internazionale che ha dedicato la sua intera vita allo studio delle statue, così come un ragazzo Rom di Lamezia Terme che le vede per la prima volta; il sub romano che li ha tirati fuori dal fondo del mare, così come i quattro adolescenti di Riace che hanno creduto di averli visti per primi. I Bronzi siamo tutti noi che, nel corso dei secoli, li guardiamo, estasiati, rapiti: ci riflettiamo sulla superficie della loro pelle metallica e vediamo noi stessi riflessi, o meglio ancora, il desiderio che abbiamo di noi stessi. Ed è per questo che sono Semidei. Questo film è una lettera d’amore alla Calabria e alla sua gente, a cui i Bronzi hanno affidato il messaggio di pace che custodiscono, e di cui l’intera umanità ha bisogno, oggi più che mai.
e Alessandra Cataleta