IL PIU' BEL SECOLO DELLA MIA VITA - Per sempre figli
L'assunto di partenza è tanto assurdo quanto vero: una legge in Italia impedisce a chi è stato adottato di conoscere i nomi dei genitori naturali prima del compimento dei 100 anni di età. Il tema è complesso, si tratta di rispettare i diritti di entrambe le parti ma di certo la legge italiana non ha senso di esistere in questo modo e da anni l'Unione Europea ci chiede di modificarla. Associazioni e migliaia di persone si battono perché ciò avvenga, finora senza fortuna.
"Il più bel secolo della mia vita" di Alessandro Bardani, che ne aveva già curato una versione teatrale, si pone l'arduo compito di trarre da questa legge un film, una commedia che sappia far ridere e pensare, emozionare e aggiornare sull'argomento in oggetto.
Una missione compiuta su ogni fronte, va detto subito: Giovanni per compito di un'associazione ha il compito di andare a prendere, e portare a parlare con il Ministro per modificare la legge, Gustavo, che ha compiuto 100 anni e potrebbe essere il primo a ricevere davvero le informazioni sulla propria madre.
Ma Gustavo non ha quella come priorità, dopo una vita complicata ora punta a divertirsi e a godersi quella insperata nuova avventura; Giovanni invece è troppo rigido e impostato e dal loro incontro-scontro nascono situazioni che - come ogni
road movie ben fatto ha insegnato - li faranno arrivare alla meta diversi da come fossero in partenza.
L'esordiente in un ruolo da protagonista
Valerio Lundini è perfetto nel ruolo di Giovanni, cucito per molti aspetti sul suo tipo di eccentrica comicità che il pubblico televisivo ha imparato ad amare. Funziona molto bene anche la coppia con il "centenario"
Sergio Castellitto, scatenato e perfetto anche nelle fattezze: nota di merito per
Andrea Leanza, che ogni giorno per oltre 5 ore si è occupato del suo trucco (e già aveva curato - tra i tanti - quello di Favino per diventare Craxi in "Hammamet").
11/09/2023, 10:18
Carlo Griseri