Note di regia di "Still Life VR"
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Still Life” nasce con l’intento di indagare i processi della natura in relazione a ciò che oggi è rappresentato in arte attraverso la raffigurazione della natura morta. "Still Life" è un racconto in chiave fiabesca dalle note surrealiste e metafisiche, è una natura morta sotto forma di quadro tridimensionale scomposto e vibrante che vuole mantenere viva la tradizione di questo genere artistico attraverso una visione ontologica che specula su paesaggi e dipinti per ricreare uno spazio interattivo orientato agli oggetti e sviluppato tutto intorno allo spettatore. “Still Life” si inserisce perfettamente nel filone storico-artistico della realtà immersiva mista che affonda le radici negli affreschi Pompeiani, quali prime opere immersive, dove i grandi trompe-l'oeil proiettavano gli spettatori nelle scene di vita del tempo. L’opera VR è strutturata come una passeggiata attraverso l'idea di labirinto, in cui lo spettatore per vedere tutto e da ogni angolazione, deve scegliere alcuni percorsi faticosi piuttosto che altri più semplici. È in qualche modo un'esperienza dantesca, che si basa sull’idea di scelta tra i vari possibili percorsi e arrampicate su e giù, durante una passeggiata sui generis e inaspettata.
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Still Life” è composta da due ampie scene, e per passare da una scena all’altra ci si lascia precipitare nel vuoto. In ogni scena vi sono una cinquantina tra oggetti e scenari virtuali con cui il visitatore può interagire in vario modo.
Per “
Still Life” ho disegnato gli ambienti virtuali adoperando tecniche come fotogrammetria e scansione 3D. Quindi, ho lavorato sulla manipolazione cromatica di mappe e texture, creando singolari oggetti metafisici che, spingendosi verso il fruitore, si muovono oltre la propria funzionalità.
Chiara Passa