Note di produzione di "Suburraeterna"


Note di produzione di
Il concetto che c’è sempre stato alla base dell’universo Suburra, prima il film, poi la serie e ora questo nuovo capitolo che sta per iniziare, è che le dinamiche raccontate, l’incrocio di questi tre mondi (politica, criminalità, Vaticano), che si incontrano in questo non-luogo di mezzo che esiste solo a Roma, non cambiano da duemila anni. E questo fornisce un bacino pressoché inesauribile di storie e di personaggi, ecco perché quando Netflix ci ha proposto di ampliare l’universo Suburra abbiamo subito accettato: era una sfida, ma sapevamo che c’era ancora molto da raccontare.

Nuovi barbari che cercano di prendersi la città e vecchie leve che provano a difendere le proprie posizioni, in un eterno conflitto dove nessuno può vincere, perché Roma non si fa conquistare, al massimo si può amministrare, altrimenti è il caos. Da subito la scelta più naturale per scrivere questo nuovo capitolo è stata quella di coinvolgere gli stessi autori che già avevano partecipato alla parte conclusiva di Suburra - La Serie: Ezio Abbate, Fabrizio Bettelli – che ricoprono anche il ruolo di Head Writers – insieme a Andrea Nobile, Camilla Buizza e Marco Sani. La loro capacità di raccontare Roma e le sue contraddizioni è stata fondamentale, non solo per rifondare un mondo nuovo da cui partire, ma anche per trasformare tutto ciò che del precedente capitolo era rimasto.

I personaggi ereditati da Suburra: La Serie, da Spadino a Cinaglia, da Angelica a Nadia, tornano quasi irriconoscibili, cambiati radicalmente nei tre anni che ci separano dal finale della terza stagione. E a loro si aggiungono le nuove leve, che danno linfa al racconto grazie ad attori di talento come Marlon Joubert, Aliosha Massine, Federigo Ceci, Giorgia Spinelli, Yamina Brirmi, Morris Sarra e un giovanissimo Gabriele Di Stadio.

Il nostro obiettivo è stato proprio quello di contrapporre i ruoli storici di Suburra - La Serie, pur molto distanti da come ce li ricordavamo, ad un nuovo gruppo di protagonisti, che avessero il carisma per conquistare il cuore del pubblico tanto quanto gli altri. In modo da creare un conflitto ad armi pari, dove non è affatto scontato per chi farà il tifo il pubblico. E siamo molto curiosi di scoprirlo, perché anche per noi è stato un po’ come tornare a casa, ma in una casa dove tutto è cambiato e che non si può più guardare con gli stessi occhi. E in questo è stato fondamentale l’apporto dei due registi, Ciro D’Emilio e Alessandro Tonda, entrambi cresciuti artisticamente all’interno del genere crime, che hanno affrontato quest’avventura portando uno sguardo vergine. Hanno raccolto un testimone importante, rispettando l’eredità che veniva loro consegnata, ma dando forma ad una serie che ha tutta l’ambizione e la forza di prendersi il suo spazio indipendente. Siamo molto felici del percorso che è stato fatto e crediamo fortemente che SUBURRÆTERNA possa conquistare sia chi sentiva la nostalgia di casa, sia chi, invece, ha voglia di farsi stupire da una nuova avventura.