E’ stato uno dei viaggi più belli ed intensi della mia vita.
Non sapevo come raccontare, da uomo occidentale, la condizione della donna in Afghanistan, e se questo fosse giusto, ero molto preoccupato ed indeciso se andare.
In realtà è successo tutto molto facilmente.
Ho incontrato delle giovani ragazze, adolescenti che come in tutto il mondo ascoltano kpop coreano, che hanno voglia di ballare e cantare, nonostante sia una delle tante cose a loro proibite.
Dovevo tutelare la loro identità per la loro sicurezza, anche se velocemente hanno dimenticato la mia telecamera, sono giovani ragazze e sono abituate a riprendersi con il telefonino.
Raccontarle intimamente senza poterle riprendere in viso. Sono i colori dei loro veli, le loro scarpe, l’attenzione ai libri e le loro mani che scrivono, specchi che riflettono nuche….
E’ stato un viaggio condiviso.
Alessandro Galassi