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Note di produzione di "Benson - La vita è il nemico"


Note di produzione di
La lavorazione di “Benson - la Vita è il Nemico” ha inizio nel 2016, a seguito della richiesta di aiuto che il musicista fece su RepubblicaTv e si sviluppa, per il suo intero arco produttivo, come progetto indipendente.
L’ideatore e regista Maurizio Scarcella, accompagnato da una piccola troupe, si è impegnato nel seguire e riprendere la vita di tutti i giorni di Richard Benson e la moglie Ester Esposito, per un periodo complessivo di 18 mesi. In cui, in un secondo momento, si è alternata la realizzazione delle interviste che vanno a creare la consistente rete di testimonianze e riflessioni che ricostruiscono la storia del chitarrista e performer.

Fase successiva alle riprese e che ha costituito la parte più difficoltosa e complessa, è stata la ricerca e catalogazione del materiale di repertorio di Benson. Composto per maggiorparte di video delle sue esibizioni live resi pubblici (nell’arco di quasi vent’anni) dai numerosi fans, per mezzo di piattaforme social e YouTube. Ma soprattutto da ciò che consiste nel lascito fondamentale dell’artista, le sue trasmissioni televisive andate in onda dai primi anni 80’, fino al 2012. Queste ultime trasmesse da emittenti regionali (in onda nel Lazio ma anche nel resto d’Italia) che hanno contribuito a creare e diffonderne l’immagine

Così facendo, in fase di montaggio seguendo la volontà del Regista e degli Autori, si è riusciti a realizzazione un film documentario capace di comprendere al suo interno, tutto ciò che un fan medio si potrebbe aspettare da un’opera filmica sulla parabola esistenziale ed artistica di uno dei suoi idoli. Ma che soprattutto permetta, a chi non conosce il personaggio, di addentrarsi in un mondo totalmente nuovo e inaspettato.

Questo progetto si è così dimostrato una vera e propria sfida, nella sua indipendenza, spinta dal desiderio di presentare al pubblico l’immagine di un uomo che per anni si è ritrovato segregato in una nicchia (probabilmente troppo stretta) nonostante il potenziale artistico inespresso e la capacità di attirare a sé un pubblico tanto vasto, quanto variegato. A testimonianza di un'essenza trasversale che sicuramente non passerà inosservata allo spettatore. Infine tale lavoro va preso soprattutto come omaggio ad un'artista totale che seppur in maniera estrema, ha messo la sua vita al servizio della propria arte e mai viceversa. Ciò a nostro avviso, ne fa un gigante tra i nani.