Note di regia di "Body Odissey"
Body Odyssey è un film iconico, viscerale, in cui i confini tra razionalità e immaginazione sono sottili; e non ci si stupisce se anche il corpo comincia a parlare. La storia vive di un profondo senso di oppressione, possiede una terminologia cruda, straniante, il tempo è carico di attese.
E' un film veritiero e anti-realistico allo stesso tempo: se da una parte, la struttura ricorda lo sport-movie classico, dall'altra il film pone in primo piano una realtà deformata, una prospettiva individuale, percettiva, adatta alle peculiarità del tema e capace di oltrepassare il limite della superficie corporale. Body Odyssey è un film sulla possibile separazione di corpo e pensiero. E' un film di liberazione. Essere una bodybuilder richiede sacrifici inumani, tra questi, per Mona, la privazione di una vita emotiva. Mona è un personaggio pieno di contraddizioni: volubile ma allo stesso tempo strutturato; esteriormente maschile, internamente femminile; forte fisicamente, ma emotivamente fragile.
È un'erculea antieroina che si avvicina alla mezz’età; vive in un morboso double blind con il suo coach Kurt, che pretende di riempire con l’allenamento e la disciplina l’intera vita della sua creatura. Kurt è il dio creatore di Mona, lo scultore: sceglie per lei il training, i farmaci, il cibo, i vestiti, monitora i suoi spostamenti, e perfino il suo letto, che non deve condividere con nessuno.
Kurt la manipola per soddisfare il proprio ego. E' un esteta, un feticista, un artista che riversa la sua propria ossessione sull’opera. Kurt è un uomo ambiguo, carismatico, Mona lo seguirebbe ovunque; a volte somigliano a un padre e sua figlia, altre volte sembrano due amanti, sono intimi, complici. Kurt sente il corpo di Mona come una sua proprietà. Talvolta è sadico nel plasmarlo, abbastanza, da innescare una profonda crisi identitaria.
Prende vita un terzo personaggio: Corpo. Quello di Mona è un corpo mutato, che si è esteso fino a diventare un’entità autonoma. Corpo è il suo inseparabile contenitore, colui che incarna tutti i suoi conflitti, una personalità surrogata. Mona e Corpo parlano di tutto, si confrontano su quanto le succede e su ciò che li circonda, ma pian piano,il rigore imposto da Kurt, la pressione della gara e l’abuso di anabolizzanti si fanno sentire. Corpo diventa un compagno morboso che pensa solo al proprio benessere e tradisce Mona piegandola alla propria volontà. In questa vita, cresce l’idea di un amore con un uomo più giovane, Nic, l'oggetto del desiderio che si ritrova davanti senza averlo cercato. Nic è uno sconosciuto, misterioso. In lui, il desiderio e l'esclusionealla vista della diversità, si controbilancia all'istinto sessuale incontrollato. Il risultato complessivo è un'attrazione così fortemente repressa da risultargli mostruosa.
Grazia Tricarico
07/03/2024, 09:39