NESSUN POSTO AL MONDO - La libertà della transumanza
Antonio, è un pastore cilentano che ha fatto della libertà il suo unico scopo, comunica solo con gli animali. Non viene compreso dai suoi simili e dalle istituzioni che lo bloccano e lo aggrediscono sempre di più. Per un nuovo regolamento del Comune, non può portare i suoi animali al pascolo sul monte Cervati, altura che frequenta da quando è nato e che conosce a fondo. Non può costruire nessun edificio agricolo e gli impediscono di portare anceh le condutture dell'acqua.
La camera di
Vanina Lappa, si accosta al volto di Antonio nel documentario "
Nessun Posto al Mondo", offrendoci i primi piani di una persona scavata dal tempo e anche dalle disposizioni legislative che si mettono tra lui e la natura, a cui ha dedicato tutta la sua vita. Antonio ama più le capre che le mucche. Vorrebbe aumentarne il loro numero e loro lo ricambiano affezionandosi quasi come animali domestici. Gli animali infatti sentono che quest'uomo nutre dei sentimenti reali nei confronti della Natura, che per lui è un bene che gli riempie la vita e lo rende felice.
"
Nessun Posto al Mondo" è un film notturno, ci permette infatti di osservare degli spazi e delle tradizioni ancestrali profonde, come la festa nel bosco o la competizione che vede all'opera dei mietitori, legati ad una pastorizia quasi medioevale. La regista dunque mette il suo sguardo nella vita di un uomo, che non si arrende di fronte alla distruzione delle tradizioni che cercano di sopravvivere nel nostro Bel Paese.
04/05/2024, 07:45
Duccio Ricciardelli