Note di regia di "Come'e' Umano Lui"
Paolo Villaggio ha lasciato un segno importante nella commedia italiana dell’ultimo quarto del ‘900 con la “parodia impietosa” dell’impiegato. Villaggio, infatti, ha inventato una maschera grottesca, che resterà indelebile nella memoria di tutti noi: il ragionier Ugo Fantozzi. Ed è proprio della nascita di Fantozzi che tratta il mio film, perché pochi sanno che Villaggio, dopo aver abbandonato gli studi di giurisprudenza, ha fatto realmente l’impiegato alla “Cosider” di Genova per circa sette anni, ed è proprio lì che è nato il suo “tragico”, ma divertentissimo, ragioniere: l’antieroe per eccellenza, disposto a subire sconfitte e umiliazioni, pur di conservare il posto in azienda e tutti i benefici sociali da lui faticosamente conquistati. E per interpretare Paolo Villaggio, dopo una lunga e accurata selezione, ho scelto Enzo Paci, validissimo attore della rinomata “scuola genovese”. Un film, quindi, che ripercorre gli inizi della ca rriera di Paolo Villaggio con una “lente” molto attenta a cogliere gli aspetti meno conosciuti della sua vita, scandagliando la dimensione privata e familiare, ma anche la sua formazione artistica in quello straordinario mondo della Genova degli anni ’50 - ‘60, fucina di molti artisti ed intellettuali di quegli anni. Non a caso, nel nostro “biopic” si racconta anche l’amicizia tra Paolo e un altro grandissimo artista, Fabrizio De André, detto Faber. Un’amicizia che si cementa nelle giornate al mare da “fannu lloni”, nelle bravate, negli scherzi continui e nelle “ombrosità” della loro giovinezza. Paolo e Fabrizio, infatti, diventano uomini e artisti insieme. Poi, come spesso accade nella vita, le loro strade si separeranno, le scelte saranno diverse, ma l’amici zia resterà intatta. E insieme a loro, a formare un solido “terzetto”, anche il professor Piero Repetto, insegnante di greco e latino, chiamato dai due amici “Polio” con cinico affetto, perché affetto da una malattia muscolare che lo ha costretto a stare s u una sedia a rotelle. E sempre a proposito del Villaggio più privato, conosceremo il contrasto che Paolo oppone alla sua famiglia borghese: il padre ingegnere e la madre insegnante di tedesco, di ascendenza teutonica. Genitori che avrebbero voluto per Pa olo una carriera da avvocato e non certo il mondo bislacco e poco serio dello spettacolo, che non garantisce un’entrata certa alla fine del mese. E poi Maura, la sua futura moglie, che sarà determinante nelle scelte “cruciali” di Paolo, sempre pronta ad in coraggiare le sue aspirazioni artistiche, anche a costo di dover abbandonare il certo per l’incerto. “Com’è umano Lui ! ” racconta tutto questo partendo dal 1959, quando Villaggio era ancora uno studente “fuori corso”, e arriva, attraversando un arco tempor ale di circa quindici anni, al 1975, anno in cui Paolo raggiunge la consacrazione del suo talento artistico con il primo film sul ragionier Fantozzi, diretto da Luciano Salce, passando attraverso le sue esperienze teatrali e televisive, nelle quali Paolo i nterpreta gli altri suoi celebri personaggi, come l’aggressivo prestigiatore tedesco Otto von Kranz e il succube impiegato Giandomenico Fracchia.
Luca Manfredi