Proclamati stasera nel corso di una serata-evento benefica al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano condotta da Francesca Michielin ed Ema Stokholma i vincitori e le vincitrici della nona edizione dei
Diversity Media Awards – i riconoscimenti che premiano i personaggi e i contenuti mediali che si sono distinti nel corso dell’anno precedente per una rappresentazione valorizzante ed inclusiva delle persone per Genere, Età, Etnia, Disabilità, LGBT+, Aspetto Fisico – che saranno trasmessi su Rai1 venerdì 28 giugno in seconda serata.
Intervallati da speech e spettacolari performance, si sono susseguiti sul palco numerosi riconoscimenti.
Paola Cortellesi è stata eletta Personaggio dell’Anno, “per aver trasformato il suo esordio alla regia con C'è ancora domani – un caso unico per successo e impatto sul panorama cinematografico e culturale – in un’occasione di potente sensibilizzazione in cui ha usato la sua notorietà per parlare della violenza di genere” come si legge nelle motivazioni del premio.
Geppi Cucciari è salita sul palco insieme ad Amalia Ercoli Finzi, per ritirare il Premio al Miglior Programma Tv per “Splendida Cornice” (Rai3). Il Premio come Miglior Film, vinto da “
Io Capitano” di Matteo Garrone, è stato ritirato dall’attore Moustapha Fall, mentre il riconoscimento alla Miglior Serie TV Italiana è stato vinto da “
Questo mondo non mi renderà cattivo” (Netflix) e ritirato da Zerocalcare. La vittoria per la Miglior Serie Tv Straniera se l’è aggiudicata “The Last of Us” (Sky – NOW). Il Premio per la Miglior Serie Tv Young è andato a “Il Cercasuoni” (RaiYoyo), ritirato dal Direttore di Rai Kids Luca Milano.
Daria Bignardi ha ritirato il riconoscimento come Miglior Programma Radio per “Le mattine pt2 – Ora Daria” (Radio Capital) mentre il premio per il Miglior Podcast, “Invertiti”, è stato ritirato dai suoi creatori Cathy La Torre e Guglielmo Scilla. A ricevere il riconoscimento come Creator dell’anno è stato Edoardo Mocini, mentre Sara e Alessia Michielon (Ruote Libere) insieme Nicola Canal (Canal – il canal) hanno ritirato il premio come Miglior Prodotto Digital per il contenuto “5 modi per non mettere a disagio una persona disabile”.
Durante la cerimonia di premiazione sono stati attribuiti anche i riconoscimenti all’informazione: Miglior servizio TG al TG3 (per il servizio “La storia di due mamme, Sara ed Elisa, madri di due figli e altri due in arrivo, preoccupate per le conseguenze della decisione del prefetto di Padova. lo stato di disagio e il sentimento di discriminazione delle famiglie” di Maria Chiara Grandis), Miglior Articolo Stampa Quotidiani a Il Sole 24 Ore (per l’articolo “La mancanza di fondi pesa sulle persone con disabilità” di Monica d'Ascenzo), Miglior Articolo Stampa Periodici a Io Donna (per l’articolo “Cari Boomers, impariamo a convivere” di Paola Centomo) e Miglior Articolo Stampa Web a Ilfattoquotidiano.it (per l’articolo “Della violenza sulle donne con disabilità conosciamo solo la punta di un iceberg. Manca il vocabolario culturale per raccontare le nostre vite” di Renato La Cara).
I Diversity Media Awards sono un’iniziativa ideata e promossa dalla Fondazione Diversity, no-profit fondata e presieduta da Francesca Vecchioni. Sono prodotti da Fondazione Diversity con YAM112003. Partner istituzionale Commissione Europea. Con il Patrocino del Comune di Milano e della organizzazione no profit GLAAD. Con il sostegno di Google, Lavazza, Meta, Openjobmetis, STS Communication, TIM. Partner tecnici: ABSOLUT, Alatha, AccessiWay, Framesi, Fresco Cocktail Shop, Mongini Comunicazione, Pedius. Digital Partner: Comunicarlo. Collaborazione artistica: Flewid. Media partner: Rai. La ricerca annuale Diversity Media Report 2024 - che è alla base delle nomination dei Diversity Media Awards - è stata realizzata quest’anno con il sostegno di H&M. L’outfit di Francesca Vecchioni per la cerimonia di premiazione è un abito Valentino, Madame Pauline Vintage.
I Diversity Media Awards aderiscono al manifesto Live For All, promosso per l’ideazione e la realizzazione di eventi accessibili, presentato dal Comitato per i Concerti inclusivi.